Fondazione Livorno, un anno pieno di opere. Il resoconto del 2013

di MICHELE MARTELLA

Si è svolto ieri alla sede della fondazione Livorno, un incontro di presentazione delle attività svolte nel 2012, grazie ai finanziamenti erogati, e di previsione per le attività del 2014. I settori in cui la fondazione interviene sono molteplici e fra di loro anche molto diversi. Si va dalle arti, all’educazione, alla salute pubblica, alla ricerca per arrivare e in maniera sempre più decisa, al volontariato. L’ammontare totale dei finanziamenti erogati è stato di circa 3 milioni di euro. Dato importante è il fatto che nonostante la crisi economica che sta colpendo la nostra società, la fondazione sia riuscita a mantenere una certa costanza sia quantitativa sia qualitativa nelle donazioni.

Le opere di volontariato sono in aumento e sempre più importanti per la fondazione e per il territorio. La Fondazione non si limita al territorio della città di Livorno, ma guarda con interesse e attenzione a tutta la provincia, isola d’Elba compresa. Le erogazioni sono calcolate in base a quanto fatto nell’anno precedente per garantire un flusso stabile e una continua erogazione in modo da aiutare chi lo richiede. Dopo questa panoramica generale su cosa ha fatto,e su cosa farà la fondazione, a cura di Carlo Venturini e Luisa Terzi, rispettivamente vicepresidente e segretario generale della Fondazione Livorno, si sono alternati al tavolo vari testimonianze delle varie organizzazioni sostenute con successo dalla fondazione.

Fra gli interventi molto interessante la presentazione delpProfessor Paolo Dario, direttore dell’istituto di Biorobotica della scuola superiore Sant’anna di Pisa, il quale ha illustrato il frutto del lavoro dei giovani ricercatori. Una ricerca scientifica non fine a se stessa, ma con il chiaro obiettivo di fornire alla città uno strumento in più. In modo particolare fornire al porto uno strumento per ottimizzare e potenziare il lavoro al suo interno. Da queste volontà nasce il progetto “Poseidrone”, un robot ispirato alla fisionomia di un polpo, il quale può avere applicazioni in ambito portuale, archeologico, ecologico e di acqua cultura.

Altrettanto importante è stato il racconto di suor Costanza Galli, responsabile Hospice Livorno 6: “Stiamo parlando del servizio ospedaliero riguardante le cure palliative, non una semplice disciplina medica, ma una filosofia di accompagnamento psicologico e spirituale del paziente. Prima di tutto una cura del paziente che una cura ai sintomi. Importante anche l’aspetto di elaborazione del lutto nei parenti. Grazie ai fondi della fondazione Livorno, non solo è stato possibile garantire un servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (festivi compresi), ma è stato possibile allargare il braccio operativo a ospedali della provincia come Piombino Cecina e Portoferraio”.

 

 

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