Bara e croci, la protesta dei lavoratori cimiteriali: “Pagateci. Con le promesse non si mangia”

I lavoratori dopo il colloquio con il prefetto hanno proclamato lo stato di agitazione e per il 2 novembre promuoveranno uno sciopero

di MATTEO CALVANI e MIREA SIGNORINI

“Con le promesse non si mangia e non si paga i debiti”. E’ questo lo striscione che stamani i lavoratori cimiteriali hanno esposto sotto la prefettura per protestare contro i ritardi nei pagamenti. Un sit-in pacifico che li ha visti esibire anche delle croci e una bara a significare la difficile situazione di crisi che stanno attraversando. I lavoratori chiedono al prefetto di intervenire con il Comune affinché vengano pagate le spettanze arretrate dovute dalla vecchia cooperativa detentrice dell’appalto. Il presidio è stato organizzato da Cobas, Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl. I lavoratori dopo il colloquio con il prefetto hanno proclamato lo stato di agitazione e per il 2 novembre promuoveranno uno sciopero nonostante si siano resi conto dalla sensibilità dimostrata dal prefetto nei riguardi dell’argomento. Dal colloquio è emerso inoltre che alcuni Comuni come Casal Nuovo di Napoli, Gravina di Puglia e Sesto San Giovanni hanno retribuito i loro lavoratori. L’auspicio è che anche per la nostra città si possa arrivare ad una felice conclusione.

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