Sanità. Ruggeri (Pd): “Priorità a distretti, pronto soccorso e smaltimento liste d’attesa”

Riorganizzazione dei distretti, miglioramento del pronto soccorso, smaltimento delle liste d’attesa. Sono le urgenze da risolvere secondo Marco Ruggeri, candidato Pd alle primarie di centrosinistra per il sindaco di Livorno, per quanto riguarda la sanità livornese, tema al centro dell’assemblea pubblica di ieri sera dal titolo “Salute. Punto e a capo”, svoltasi alla sede della Circoscrizione 5.
“La priorità è la dislocazione dei servizi sul territorio, sono strutturati per una città che non c’è più, c’è bisogno di ripensarli per com’è oggi: un esempio per tutti, ci vuole un distretto per i quartieri nord”, spiega Ruggeri.
“C’è stata una fase di transizione in cui sono rimasti vacanti i vertici di molte specialistiche, ora sono ripartiti i concorsi ma è rimasto un nodo scoperto, il Pronto Soccorso, che da noi registra un numero elevatissimo di accessi e per questa ragione non può restare con una guida a scavalco con Cecina. – prosegue Ruggeri – Mancano ortopedia e endoscopia 24 ore su 24 e dobbiamo batterci per avere anche questi servizi. Abbiamo delle carenze strutturali negli organici che dobbiamo rivendicare e colmare”.
C’è poi il tema delle liste d’attesa. “Le liste d’attesa sono forse il problema strutturale peggiore che riguarda la nostra azienda sanitaria, sono superiori rispetto alla media toscana. – fa presente Ruggeri sulla questione – C’è bisogno di un intervento straordinario dalla Regione per riportare Livorno nella media regionale”.
Sul nuovo ospedale Ruggeri ha le idee chiare. “Credo che questa città non solo necessiti ma meriti un ospedale nuovo. – puntualizza – L’ospedale vecchio era un grande ospedale all’epoca in cui è stato fatto, non ora. Non sono disponibile a accettare che nel resto della Toscana gli ospedali abbiano camere singole per i pazienti e qui ci siano camerate con un unico bagno. Quanto all’ubicazione sarebbe il caso davvero di smettere di parlarne e di guardare al futuro. C’è un atto urbanistico del Comune, si è svolto un referendum, rispetto chi dissente ma quando si è preso una decisione si va avanti: se passiamo il nostro tempo a mettere in discussione scelte già fatte come possiamo pensare che Livorno possa ripartire davvero?”.

Riproduzione riservata ©