A Villa Mimbelli 2600 pezzi mai visti. Saranno esposti in un museo della città

Dai reperti archeologici di epoca etrusca, alle iconostasi delle chiese greco-ortodosse, dagli oltre trecento dipinti di età contemporanea dell’ex Villa Maria, agli oggetti che fanno riferimento alla tradizione Ebraica, alle monete

di Arabel Padovan

Il Museo Fattori e il patrimonio artistico dei suoi depositi sono stati al centro della discussione della 7° Commissione consiliare tenutasi in Comune, il cui scopo era esporre quanto emerso a seguito della visita della Commissione, il 5 dicembre scorso, al museo di Villa Mimbelli.
Un vasto patrimonio, un vero “tesoro”, circa 2600 pezzi,  in ottimo stato di conservazione è custodito all’interno dei depositi del Fattori, monitorati dalla soprintendenza dei beni culturali. Dai reperti archeologici di epoca etrusca, alle iconostasi delle chiese greco-ortodosse, dagli oltre trecento dipinti di età contemporanea dell’ex Villa Maria, agli oggetti che fanno riferimento alla tradizione Ebraica, alle monete.
”Materiali importanti – ha spiegato l’assessore Mario Tredici – che parlano dell’evoluzione della storia della nostra città. La pinacoteca Fattori è una realtà fondamentale che da conto della produzione pittorica di Livorno, attraverso le ventitre opere di Fattori e di tutti i macchiaioli connessi con la vicenda pittorica di fine ottocento. La monotematicità del museo è un punto di forza e una debolezza allo stesso tempo. Punto di forza per la qualità e grandezza della specifica proposta pittorica, punto di debolezza per chi non è interessato a questo settore della pittura”.
Per queste ragioni non sarà il museo Fattori a raccontare ed esporre il patrimonio dei suoi depositi, per non snaturare la sua identità. Le amministrazioni precedenti e questa, hanno lavorato per costruire il museo di città (che dovrebbe essere terminato alla fine dell’anno) e parte di questo patrimonio verrà esposto in questa sede, con lo scopo di raccontare attraverso queste opere la storia di Livorno. “Negli anni comunque – ha spiegato l’assessore alle culture – l’amministrazione si è impegnata ad esporre e valorizzare questo tesoro sommerso attraverso le mostre (nonostante i fondi per finanziare le mostre cittadine siano scesi dai centomila euro del 2008, ai duemila e cinquecento euro del 2014). La politica di utilizzare questo patrimonio c’è stata”. Tredici ha poi sottolineato come in tutte le realtà del paese il patrimonio esposto, rispetto a quello conservato, sia minore: “Basta alzare lo sguardo e guardare al mondo per vedere che ciò che è conservato è tanto di più, rispetto a ciò che è in mostra. La funzione del Museo di Città sarà appunto quella di dare “una nuova casa” a gran parte del materiale artistico custodito nei depositi del museo Fattori”.
I vari interventi dei Consiglieri in commissione, sia degli esponenti dell’opposizione, che di quelli di maggioranza, sono stati convergenti nell’evidenziare lo stupore di fronte allo scarso utilizzo di un patrimonio così vasto e ben tenuto.

Il dibattito
La consigliera Bartimmo, di Rifondazione Comunista ha evidenziato “un patrimonio del genere andrebbe valorizzato di più, così come la stessa Villa Mimbelli che dovrebbe diventare un punto fisso per un percorso turistico, che valorizzi questo patrimonio”. Il presidente della 7° commissione, la consigliera Mambrini del PD ha sottolineato come tutto il sistema museale cittadino e il patrimonio dei depositi andrebbe pubblicizzato attraverso il web, sollecitando i cittadini ad esporre le proprie aspettative riguardo lo stesso, organizzando le esposizioni in base a queste aspettative e rimanendo al passo con le esigenze che cambiano.
Giannini di Sinistra Ecologia e Libertà è così intervenuto: “La visita ai depositi del Fattori mi ha infastidito e non confortato. L’arte va esposta più che salvaguardata. I problemi del Fattori sono il livello dell’accoglienza e della proposta. Si presenta come una realtà austera. Il museo dovrebbe essere una realtà più aperta anche alle grandi mostre. Perchè a Pescara fanno una mostra su Modigliani e a Livorno no?- ha chiesto Giannini- Ci vorrebbe più movimento.”
La stessa consigliera Terreni del PD, si mostra polemica nei confronti della gestione di questo patrimonio artistico, parlando di “mancanza di progettazione e managerialità” nella promozione e gestione del museo Fattori stesso.

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