“Le tre cose da sindaco nei primi 100 giorni. E sì al Livorno Stadium”. Le risposte dei candidati. Ruggeri: via le auto blu

Sala gremita per il dibattito organizzato da Quilivorno.it ieri 5 marzo. E il 16 le primarie

di Carola Centi e Letizia D’Alessio

Come di consueto potrete trovare il link alla videogallery in fondo all’articolo

FOCUS SU VIABILITA’ E CENTRO SECONDO I CANDIDATI – LEGGI QUI

PRIMARIE, BOTTA E RISPOSTA FRA GHILARDUCCI (SEL) E SINDACO – LEGGI QUI

Si è parlato di turismo, lavoro, sfratti, cultura, trasporto pubblico, viabilità, possibilità di un nuovo stadio, ieri 5 marzo, al confronto organizzato da Quilivorno.it nella sala conferenze (gremita) di Spil, dove ha sede il nostro quotidiano, tra i quattro candidati alle primarie del centrosinistra – che si terranno il 16 marzo  Roberto Idà (Sel e Uniti per Cambiare), Marco Ruggeri (Pd), Gianfranco Morelli (Psi e Confronto per Livorno), Andrea Romano (Idv e Livorno Cambia). Ognuno dei candidati aveva due minuti di tempo per rispondere alle domande. Riportiamo qui di seguito le domande e le risposte.

Perché votare proprio Lei? Quali sono le prime tre cose che, una volta eletto sindaco, farà nei primi 100 giorni.

Morelli: Io sono l’esempio calzante che anche una persona al di fuori della vita politica, può interessarsi alla sua città e proporre qualcosa di concreto. Le prime tre cose che farei sarebbero dedicarmi all’emergenza lavoro, che poi è conseguenza della crisi delle imprese a cui cercherei di garantire maggior competitività e mi recherei a colloquio dal Vice Ministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini, toscano come noi, per chiedere una maggiore attenzione sul porto di Livorno.

Ruggeri: Credo che sia possibile cambiare le cose, per questo metterei la mia esperienza politica in Toscana con tutti i rapporti utili che ne sono derivati, a favore della città. Per prima cosa aprirei al pubblico le due Fortezze, toglierei le auto blu, sospenderei gli sfratti e assieme all’Autorità Portuale, cercherei di sbloccare la questione dei fanghi e escavi del porto.

Romano: Il voto a me dovrebbe essere dato sulla base delle iniziative che in questi anni ho portato in Consiglio comunale. Nei primi 100 giorni sicuramente non potrei risolvere questioni che si trascinano da anni, però metterei subito mano alla macchina amministrativa snellendola e cambiando i dirigenti comunali e delle società partecipate.

Idà: Non credo all’idea di un uomo solo al comando e sono contento che questa volta ci sia la possibilità di avere un sindaco che venga dalla società civile. Nei primi 100 giorni razionalizzerei la macchina comunale, ridurrei regolamenti e burocrazia. Inoltre farei un censimento sulle case popolari, che dovranno essere assegnate solo a chi ha un reale bisogno.

Stadio: siete favorevoli a una delocalizzazione? Cittadella dello Sport, che fine ha fatto il progetto?sareste favorevoli a ripresentarlo?

Morelli: Credo che sia inutile spostare uno stadio, la cui area è già predisposta ed attrezzata. Però sono concorde nella sua ristrutturazione, mantenendo il suo valore architettonico, modernizzandolo, abbattendo le barriere esistenti, per poter garantire ai suoi tifosi di poter assistere alla partita a pochi metri dal campo, come accade già in molti stadi. Sarei anche favorevole ad affidarlo ad una società con intenzione di comprarlo o di gestirlo, anche sul modello di quella di Barcellona che vanta come soci i suoi centodiecimila cittadini. Per quanto concerne la Cittadella dello Sport sono assolutamente a favore, tant’è che ho già preso contatti con alcune università americane, che avrebbero intenzione di organizzarci dei campus sportivi. Un buon modo per catalizzare l’attenzione.

Ruggeri: Sono assolutamente d’accordo, a patto che venga legato con un progetto ventennale al Livorno calcio. Ormai gli stadi vengono gestiti dalle società e questo permette di aumentare il Pil cittadino, la sua visibilità e di portare investitori. Stesso discorso vale per la Cittadella dello Sport, insensato non averla, per una città come la nostra che si distingue per il più alto numero di medaglieri. Questo progetto potrebbe inoltre portare anche una maggiore occupazione.

Idà: Sono favorevole se ci fosse un finanziamento privato, contrario invece che il comune si accolli la questione, ci sono altre priorità. Vedo positivamente la cittadella dello sport, che potrebbe essere un’ ottima possibilità di collegare tutte le discipline.

Romano: La delocalizzazione dello stadio potrebbe essere presa in considerazione solo in base alle risorse a disposizione, il Comune non può farsi carico di un progetto del genere. D’accordo con la cittadella dello sport, che potrebbe servire anche per attrarre turismo sportivo, ospitando gare di respiro nazionale o internazionale.

Cosa ha apprezzato e cosa invece boccia della passata amministrazione?

Morelli: E’ difficile stabilire cosa ci sia stato di buono, vista la gestione ondivaga a cui abbiamo assistito, forse l’ultimo Assessore all’Ambiente ha gestito la raccolta rifiuti in maniera positiva. Da bocciare senz’altro il caso Odeon, che ha visto la distruzione di un teatro per sostituirlo con un parcheggio praticamente sempre vuoto.

Ruggeri: Probabilmente boccio il modo in cui è stata curata la città, mentre senz’altro salvo il Polo della Logistica di Villa Letizia, che ha consentito di rafforzare il legame con l’Università di Pisa ed ha permesso di portare qui a Livorno, molte collaborazioni con eccellenze del panorama scientifico.

Idà: Quello che più mi è piaciuto è stata la riqualificazione di Piazza Attias, soprattutto per la scelta di installare la A, opera che ha contribuito a mettere in risalto l’artista che l’ha creata, Renato Spagnoli. Non ho apprezzato invece ciò che è stato fatto riguardo a Salviano 2, una cosa vergognosa, sia per la viabilità sia la riqualificazione del Nuovo Centro. Anche sull’ospedale ho qualche riserva, poteva essere scelta, invece di Montenero, una zona, se proprio l’attuale ospedale deve essere spostato, che avesse costi inferiori.

Romano: All’inizio della legislatura non mi piaceva come veniva gestita la questione dei rifiuti, oggi, invece, posso dire con soddisfazione che in questo senso si sono fatti, con la raccolta porta a porta, dei grandi passi avanti.

Lavoro. Gli ultimi dati parlano di una perdita di 800 posti in 4 anni nella componentistica. La regione ha parlato di stato di crisi per Livorno e Collesalvetti. Qual è la vostra politica per il lavoro?

Morelli: Purtroppo basta guardarsi intorno per rendersi conto che le piccole imprese stanno scomparendo anche a giudicare dal numero di capannoni vuoti che ci stanno attorno. Uno dei problemi è che le imprese soffrono le ingenti tasse sui rifiuti che le penalizzano in base alle dimensioni. Una soluzione, a mio avviso, potrebbe essere proprio il cercare di agevolare queste imprese su determinate tasse, per alleggerire il peso fiscale che costantemente devono sobbarcarsi.

Ruggeri: Fondamentalmente le operazioni da seguire sono due : mantenere le imprese che ci sono e cercare di attrarne nuove sul nostro territorio. Da troppo tempo abbiamo assistito alla progressiva scomparsa della zona industriale, anche a causa di troppi rallentamenti burocratici che non sono riusciti a fornire il giusto supporto a suddette imprese. E’ necessario uno snellimento procedurale e la creazione di un apposito ufficio che segua l’iter per le grandi aziende, ma anche per le piccole-medie imprese.

Idà: Stiamo assistendo a una perdita di lavoro netta, la ricetta per uscire da questa grave situazione è quella di rafforzare la competitività dell’area, diminuire il costo dei servizi e realizzare una piattaforma per il trattamento dei rifiuti industriali e puntare sulle energie rinnovabili. Inoltre, credo siano necessari snellimento e semplificazione delle pratiche burocratiche.

Romano: Per creare nuovi posti di lavoro, si dovrebbe investire in settori inesplorati come quello delle energie verdi: Tra pochi giorni, come Idv, presenteremo un progetto sulle centrali eoliche, che potrebbero oltre 200 posti. Si potrebbe puntare anche sull’agricoltura, creando nuove aziende, e dandole in gestione a disoccupati e cassintegrati.

Livorno è una città che da troppo tempo non sviluppa il turismo, sfruttando al meglio le sue potenzialità. In questi anni, per esempio, molte navi da crociera sono state perse. Cosa fare per rilanciare la città sotto questo importante aspetto?

Morelli: Quello che doveva esser costruito era un approdo turistico, mentre siamo stati in grado di creare una Porta a Mare che “porta a terra”. Anche se riuscissimo a riportare il numero di crocieristi di due anni fa, in questo modo si disperderebbero comunque. Andava investito in un progetto come il waterfront di Genova, capace di spostare il bacino d’interesse verso il mare.

Ruggeri: E’ positivo che nel Piano Regolatore Portuale, sia stato dato spazio al sistema crocieristico, ma questo non basta, il porto di Livorno, deve diventare un punto di riferimento per tutta la Toscana. E’ necessario ridisegnare i percorsi turistici, ponendo l’attenzione sulle nostre bellezze che troppo spesso vengono messe in secondo piano, come le due Fortezze o lo stesso Museo Fattori, che è fra i più vistati d’Europa ma che solo noi sembriamo non accorgercene. Bisogna valorizzare i punti d’interessi, così da rendere più appetibile la nostra città.

Idà: Intanto facendo sinergie con chi lavora nel commercio, Livorno poi deve diventare davvero la porta della Toscana, quindi dobbiamo mettere al bando il degrado che regna in città. In questi anni non si è valorizzato il mare ma la strada, toglierei quel parcheggio vicino al porto, e riaprirei subito le fortezze, che potrebbero diventare un’ attrazione non solo nazionale ma anche internazionale.

Romano: Bisognerebbe creare, intanto, un unico ente di coordinamento turistico-culturale per sopperire alla mancanza comunicazione che si è avuta in questi anni. Mettendo tutto sotto un’unica regia, avremmo la possibilità di offrire un ventaglio completo di proposte. Non solo le solite zone, ai turisti potremmo proporre anche di visitare Antignano o il parco delle colline livornesi.

Viabilità. Favorevoli o contrari a riaprire il centro cittadino al traffico (vedi Piazza Cavour)? Pedonalizzazione del centro si o no?

Morelli: non mi sembra che piazza Cavour sia poi così pedonalizzata visto il continuo viavai di furbastri in auto e motorini, per non parlare poi della quantità di soldi che sono costate le fioriere automatizzate di via Ricasoli, di cui non c’è più traccia. E’ necessaria una riorganizzazione della viabilità dagli Scali Cialdini, troppo spesso congestionati, a tutti i fossi, fino a piazza della Repubblica, senza tralasciare le zone di via Magenta e piazza Attias. Queste modifiche dovranno servire per cercare di far funzionare il parcheggio Odeon, che non viene assolutamente sfruttato.

Ruggeri: Non sono favorevole alla riapertura della piazza Cavour, mentre invece lo sarei ad una pedonalizzazione del centro cittadino. Questo però, fatto in maniera graduale, passo passo con i cittadini, specialmente con quelli del mondo del commercio. Le imposizioni non portano mai niente di positivo, il dialogo e la cooperazione invece permettono una buona riuscita.

Romano: Piazza Cavour andrebbe davvero chiusa, non permettendo di fare ciò che viene invece fatto, sono quindi contrario all’apertura. Sono invece favorevole alla pedonalizzazione di larghe parti del centro e di altre zone della città, magari attuando un valido sistema di parcheggi di scambio.

Idà: Il problema di Livorno è la mancanza di un piano della mobilità che coinvolga tutti cittadini, questione che va assolutamente risolta. Per snellire il traffico, potrebbero essere introdotti bus elettrici e un mezzo che faccia il giro dei fossi, come era già stato pensato negli anni ’90.

Domanda del lettore. Viabilità/2. Quali sono le vostre proposte per la riduzione del traffico nella zona di Via di Salviano e sulla famosa bretella che si congiungerà con via dei Pelaghi?

Morelli: In passato ho avuto l’ufficio in via della Padula e già a suo tempo il traffico era ingestibile. La parte nord di Salviano ha un incrocio mostruoso, la parte sud fino ad arrivare alla Leccia è sempre congestionata. Non capisco la necessità di costruire altre bretelle, quando la parte retrostante che porta alle Cinque Querce ha un manto stradale con buche che somigliano più a voragini. Serve una nuova viabilità che possa dar respiro a tutta la zona.

Ruggeri: Salviano purtroppo vive gli effetti della costruzione di Borgo di Magrignano. Serve un intervento immediato che possa garantire un minimo di gestibilità della zona. Le bretelle vanno finite, in modo da alleggerire e migliorare la viabilità interna.

Idà: Via di Salviano subisce il carico pesantissimo di tutto il traffico del nord della città, intanto proporrei che venisse fatto lo svincolo al lato nord della Porta a Terra, tuttavia per una risoluzione più efficace credo sia necessario un piano per individuare con precisione gli interventi da fare.

Romano: Credo innanzitutto che debbano essere intensificati i controlli e installati i dissuasori di velocità, un ulteriore problema però sono i passaggi a livello, che andrebbero tolti. Ritengo che quello che è stato fatto per Coteto possa essere fatto anche per via Provinciale Pisana e le Sorgenti.

Domanda del lettore. Una delle critiche che si sente spesso fare a Livorno è che non sia una città per giovani. Cosa avete in mente per migliorare questa situazione in tema di svaghi, eventi, luoghi deputati per i giovani, come per esempio le discoteche. E riguardo alla Ztl notturna in Venezia, favorevoli o contrari?

Morelli: Bisognerebbe prendere esempio dalla nuova gestione del Palazzetto dello Sport, che organizza spesso eventi per i giovani e porta anche lavoro. La mia proposta però sarebbe quella di incentivare luoghi d’incontro dalle 19.30 alle 23.30, come succede in Inghilterra, dove esistono questo tipo di locali dove i giovani si divertono in modo sicuro, senza dover prendere per forza l’auto. Ci si può divertire non solo obbligatoriamente a notte inoltrata.

Ruggeri: E’ necessario trovare il giusto compromesso fra chi vuole vivere il quartiere di notte e chi lo abita, questo è il punto centrale. Però esistono molte aree, anche al di fuori del centro, che possono essere recuperate ed adibite a luoghi di svago, ma anche a sale prove, visto la quantità di gruppi musicali in città e la scarsità di posti dove poter esercitarsi. Spazi dedicati ai giovani, ma anche a chiunque voglia coltivare la sua arte e la sua espressività.

Idà: Credo che si potrebbe individuare, alla luce anche della redazione del nuovo piano strutturale, di un’area da destinare allo svago dei giovani. Inoltre proporrei di assegnare dei luoghi, per esempio edifici abbandonati, dove i giovani possono sviluppare i loro interessi. Anche le scuole potrebbero diventare dei poli culturali, inserendo nell’offerta formativa attività sportive e musicali.

Romano: Già anni fa proponemmo la creazione di una cittadella per i giovani, ritengo che sia ancora oggi la soluzione migliore. Spostare locali e svaghi da zone residenziali a zone non residenziali sarebbe la cosa più giusta, e in questo modo la città non rinuncerebbe a tutti gli introiti che vengono dall’industria del divertimento.

Domanda del lettore. Che ne pensate di costruire sul tetto dell’Odeon un giardino pensile che sia estensione del Parco Centro Città, al fine di rendere ancora più appetibile la struttura? E a proposito di parcheggi, giusto costruirne altri o razionalizzare quelli già presenti?

Morelli: Credo che prima di tutto sia importante, come già detto, cercare di far funzionare questa struttura, facendo in modo che sia a norma al 100% , costruendo delle barriere antirumore per far sì che non vengano infastiditi i residenti della zona, visto che l’ultimo piano della struttura viene sovente usato dai ragazzini per giocare a pallone. Inoltre sarebbe utile cercare un acquirente che possa rilevare e ristrutturare la bella zona del foyer, ora in completo stato di abbandono.

Ruggeri: La zona va resa il più appetibile possibile e vanno incentivati i controlli sui posti auto dei residenti, che molto spesso vengono occupati anche da chi non è in possesso del relativo contrassegno. Urge la promozione dei parcheggi inutilizzati, per questo sarei favorevole alla Ztl nel quartiere Venezia, in modo da poter sfruttare le zone di sosta a pagamento limitrofe.

Idà: il giardino pensile proporrei di farlo dove c’era il foyer dell’Odeon. Inoltre dovrebbe essere maggiormente valorizzato il cimitero inglese monumentale, da collegare con via Ricasoli e la zona del Goldoni.

Romano: L’Odeon può avere futuro solo se diventerà un parcheggio di scambio, una volta attuata la pedonalizzazione del centro. Riguardo ai parcheggi,prima vanno utilizzati quelli esistenti e mezzi vuoti come Odeon, via Del Corona, viale della Libertà e  Stazione Marittima per esempio e poi, solo successivamente, valutare la reale necessità di costruirne altri.

Qual è la vostra posizione riguardo alla cultura e i teatri a Livorno? Quali sarebbero i principali progetti e le prime iniziative che attuereste in tale ambito?

Morelli: La cultura ed il teatro sono elementi fondamentali della società. Esistono meravigliose realtà come il Goldoni, il Mascagni ma anche il piccolo teatro dei Cappuccini che devono essere supportati ed incentivati. Il Teatro Goldoni, deve diventare la struttura trainante in un contesto la cui gestione dev’essere finalizzata alla qualità ed al profitto. Un’iniziativa per catalizzare l’attenzione e valorizzare il teatro, sarebbe senz’altro il proporre appuntamenti fissi di concerti e spettacoli, proprio nella piazza sulla quale il Teatro Goldoni si affaccia.

Ruggeri: Con il passare del tempo, si sono creati meccanismi inconsci che hanno portato a classificare alcune strutture come serie a ed altre come serie b. Il Goldoni viene inserito nelle prime e per questo viene vissuto come una sorta di “tappo” dalle altre realtà. Bisogna livellare le risorse, al fine di non creare attriti, in modo da costruire una base solida di cooperazione culturale per la nostra città.

Idà: Bisogna aprirsi al Mediterraneo, sprovincializzarsi. La competenza deve essere al di sopra di tutto, qualità e professionalità certe. L’indipendenza della gestione e la verifica dei risultati sono essenziali.

Romano: Bisogna cercare di unire circuito culturale e flusso turistico, crociere in primis. Serve una collaborazione con la Porto 2000, affinché venga fatta conoscere le offerte di spettacoli e eventi.

Domanda del lettore. Una volta eletto Sindaco, quali atti intende fare per garantire un miglior scorrimento dei mezzi di trasporto pubblico? Intende rendere il Tpl più appetibile, e quindi prioritario alla mobilità privata?

Morelli: Le tratte sono le stesse dagli anni’80 e questo non è più possibile in una città che in alcuni punti ha cambiato radicalmente la sua mobilità. Proporrei quindi tratte più parcellizzate e sostituzione di alcuni mezzi aventi poca affluenza, in veicoli più piccoli, in modo di alleggerire il manto stradale, che risente molto spesso del traffico di questi mezzi così pesanti.

Ruggeri: Serve un rimodernamento delle tratte, in modo che tutti i punti d’interesse della città possano essere raggiungibili dai mezzi pubblici. Inoltre è necessario attuare dei cambiamenti all’interno di un’azienda che non riesce a rispondere alle esigenze dei cittadini, probabilmente a causa dell’elevato numero di dirigenti che la compongono.

Romano: Bisogna pensare a una città disegnata su misura per il servizio pubblico, ora alcune linee sono piene, a scapito di altre che sono sottoutilizzate. Il servizio va rivisto, non possono essere tutti cittadini, anche chi non usa autobus, a pagare il trasporto pubblico.

Idà: Bisognerebbe utilizzare il bus come se fosse una metropolitana, servono strade solo per il trasporto pubblico, dove i pedoni possano circolare in totale sicurezza.

Dal sondaggio fatto dal nostro quotidiano, a cui hanno partecipato quasi 2000 persone, emerge un sentimento popolare di rivalsa da parte delle liste civiche contro i partiti “classici”. Per la prima volta c’è il sentore di poter arrivare a un ballottaggio? Quale avversario politico fa più paura in vista delle amministrative?

Morelli: E’ necessario non aver timore di niente, perché questo è sintomo che le persone stanno cominciando ad interessarsi, che qualche cambiamento è ormai in atto. Non è mai esistito che in questa città ci fosse un’apertura di questo genere. Credo che gli “avversari” rimarranno comunque quelli storici.

Ruggeri: Questa situazione deve insegnarci a guardare più al futuro e meno alle scelte passate, cercando di abbandonare la voglia di far polemica. La preoccupazione ovviamente c’è, ma è sintomo di un cambiamento in atto, che deve spingerci ancora di più a rafforzare il rapporto di dialogo con i cittadini livornesi.

Idà: la cosa che fa più paura è in assoluto l’astensionismo, che determinerebbe un ulteriore distacco dei cittadini dalla politica, alimentando in questo modo il populismo. Il rischio di perdere c’è e fa bene per dare stimoli e idee. In questi anni si è avuta troppa sicurezza riguardo ai risultati.

Romano: Già nel 2010 affermai che dovevamo farci carico delle richieste che venivano dai meet up di Grillo, che si sono trasformati oggi nel Movimento 5 Stelle. Se riuscissimo a fare questo, non rifiutando tutto ciò che viene da quella parte di elettorato, potremmo pensare di vincere al primo turno.

 

 

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