Morelli (Confronto e Psi) si presenta: “Attrarre interesse sulla città”

"Per essere un buon sindaco sarei disposto a vendere le mie quote e dedicarmi alla città al 100%”

di admin

“Un uomo onesto, normale, quasi alieno per essere un politico”. Così è stato definito da più voci del pubblico, riunitosi al Circolo Acli Pio X di borgo Cappuccini, Gianfranco Morelli, il candidato per il Centro Democratico e Psi, in lizza per le Primarie del Partito Democratico che si terranno il prossimo 16 marzo.
Quarantaquattro anni, sguardo limpido, molto legato alla famiglia e alla religione cattolica che “preferisce non utilizzare per ottenere voti politici” ma che poi tornerà più volte presente nei suoi interventi, “perché anche se credo in una politica laica, penso ed agisco comunque da cattolico, essendo insito in me”. Il Circolo Acli Pio X, non è stata certo una scelta casuale, Morelli, vi è molto legato essendo un parrocchiano della SS. Trinità e frequentatore del posto che gli è molto a cuore, tanto da essersi prodigato in passato assieme al parroco, per la ristrutturazione del tetto e la riapertura dell’entrata principale.
Un uomo religioso ed un normale cittadino, ma non è solo questo. Ingegnere minerario, imprenditore dall’età di ventisette anni, presidente di “GreenLab”, associazione d’imprese per promuovere la green economy, vanta studi in America, paese a cui più volte farà riferimento. Un uomo deciso, “abituato da sempre a fare il capo e a pensare agli altri”.
Critica più volte il Pd accusandolo “di non aver ragionato da partito unico, di essersi adagiato sulla solita linea politica da anni e di non esser riuscito a far funzionare la macchina amministrativa, creando troppi errori pagati salatamente”.
A chi gli domanda se non teme di “bruciarsi” con questa candidatura lampo, risponde con naturalezza che “è un rischio da correre, perché nonostante lo ritengano un giovane candidato, dopo vent’anni di lavoro da ingegnere, questa è l’età giusta per provare, per se e per le persone che credono in lui”. Aggiunge inoltre di avere una sorta di asso nella manica rispetto agli sfidanti, quello di essere esente dal conflitto d’interesse. “Sono un ingegnere minerario, che lavoro principalmente con l’estero, la mia impresa viene chiamata in causa in Italia, solo in casi d’emergenza, quindi non ho alcun interesse finanziario che potrebbe influenzare le mie future scelte”.
Il pubblico interviene, domanda, s’informa meglio sulle modalità di votazione e Morelli, sempre placido e cortese risponde e commenta: “E’ la prima volta che accade una cosa del genere in una città come la nostra, queste primarie sono aperte a tutti, anche a chi non è iscritto al partito. Basta un contributo di 2 euro ed è possibile fare la differenza. In questi giorni invito tutti ad informarsi, a partecipare, adesso esistono piattaforme virtuali come Facebook e Twitter, dove sono possibili scambi d’opinione costanti e diretti. Partecipare è un dovere verso la nostra città”.
A chi gli domanda come potrebbe conciliare un futuro da imprenditore e da sindaco, risponde che “per essere un buon sindaco sarebbe disposto a vendere le sue quote e dedicarsi alla città al 100%”.
Come punti fermi, Morelli non ha dubbi: “A Livorno serve una scossa, una maggiore efficienza amministrativa ma soprattutto tempistiche rapide nel portare a termine i progetti. Questa città ha perso quasi il 40% delle industrie, una larga fascia di cittadini è pensionata e c’è stato un vero boom d’immobili in vendita e in affitto. Servono delle occasioni, vanno cercate aziende, istituti, università per investire nel nostro potenziale. La priorità è fondamentale: portare interesse sulla nostra città”.

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