Don Paolo Razzauti scrive a Cosimi: “Caro sindaco basta tentennamenti”. La lettera integrale

Lettera aperta di don Paolo Razzauti (nella foto della Parrocchia di San Sebastiano), una delle figure più note della Diocesi livornese, inviata alla nostra redazione e indirizzata al sindaco in cui Razzauti invita Cosimi a “raccogliere tutte le idee e a metterle in campo per questi ultimi mesi per una Livorno migliore”.

Ecco il testo integrale della lettera

Caro Alessandro e Signor Sindaco,
in questi giorni ci siamo sentiti più spesso del solito , e nei nostri colloqui, una tua frase mi ha colpito “come nella chiesa è sempre colpa del Vescovo, nel Comune è sempre colpa del Sindaco”! Mi hai fatto riflettere molto con questa tua affermazione. Sono ormai passati dieci anni da quando ha deciso di candidarti a Sindaco di questa nostra città. Dieci anni, nel nostro tempo, sono una vita. Hai ricevuto una Livorno “effervescente” ,ma forse soltanto di bollicine. Una Livorno che appariva, ma non sapeva che cosa c’era dietro.Le colpe ? Non voglio addossarle a nessuno, perché tutti siamo responsabili del “vivere” della propria Città. Tu sei partito con grossi slogan, che però –purtroppo- si sono afflosciati dinanzi agli ostacoli che hai trovato. Se permetti , Ti dico che non sempre ti fidi delle persone che Ti metti vicino, e questo Ti porta ad occuparti di tutto e di tutti. Il bravo manager è quello che fa lavorare gli altri e si limita a dirigere. Tu ,forse, non sempre hai fatto scelte felici con i tuoi collaboratori, ed allora ti sei trovato a “rimboccarti le maniche” per tirare avanti la “baracca”. Tutti sappiamo che le sorti di un Comune non dipendono tanto dai politici che lo governano, ma dai dirigenti e funzionari che da anni dirigono lo stesso ufficio e, divengono –senza alcuna malizia – i “padroni” del Comune e forse i “condizianotori” senza aria del Sindaco. Forse non sempre hai fatto le scelte giuste per le tue giunte ( vedi gli ultimi 4 vice sindaci) ma sono certo che sei stato portato a certe scelte da forze “interne” od “esterne” alle tue intenzioni. Vedi, caro Alessandro, credo che a livello culturale il tuo servizio di Sindaco possa essere paragonato a quello dell’indimenticabile Nicola Badaloni, ma io e tanti di noi, avremmo voluto che il tuo essere sindaco a livello decisionale fosse simile a quello di Bino Raugi che, senza offesa per nessuno, per me e per tanti resta il migliore Sindaco del dopo guerra che Livorno abbia avuto. Alessandro, né io né penso tantissimi siamo di quelli che, per ogni cosa (anche la cacata del cane sul marciapiede) danno la colpa al Sindaco. Però, in forza dell’amicizia e della stima che ci lega sin da ragazzi, Ti chiedo in questi ultimi mesi di dimostrare chi se, di prendere in mano le levi del comando e di mettere a frutto tutte –ripeto tutte- le tue idee che hai per fare migliore Livorno : ne abbiamo parlato spesso insieme, so che sono valide ..,., ed allora, lascia sulla spiaggia coloro che temono o frenano e “prendi il largo “ senza paura ! Non hai niente da perdere, ma solo da far capire alla nostra gente chi sei e di che cosa sei capace di fare.

Alessandro, basta con le paure e i tentennamenti, sciogli le tue vele e vai : chi desidera il bene della nostra Città Ti verrà dietro, certo di venire dietro non ad un comandante che abbandono la nave, ma ad un uomo di coraggio.
Dai, forza : Alessandro ne hai le capacità, come uomo libero, onesto ed intraprendente ! Dai ! Livorno ha bisogno che Tu la rialzi in questi ultimi mesi del tuo mandato ! E se permetti un consiglio : fidati delle persone che Ti vogliono bene e Ti sono fedeli, non perdere tempo con tanti altri “strateghi” dell’ultimo momento. Livorno Ti aspetta, Livorno crede ancora che Tu possa donargli una vera rinascita, lasciando da parte i vari giochetti di parte e guardando al bene comune. Tu ne sei capace: lascia da parte le incertezza e dai la rotta giusta ! Vedrai che la Città ti apprezzerà! Con la stima e la provocazione di sempre.

Don Paolo Razzauti

 

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