L’economia livornese in negativo: aumentano le chiusure, crolla il manifatturiero. Tutti i dati

di Andrea Alcamisi

Molti numeri rossi negativi. Questo è ciò che salta all’occhio osservando il resoconto annuale sull’economia livornese della Camera di Commercio, presentato stamane dal presidente Roberto Nardi durante la conferenza di fine anno. Anche se poi non c’era da aspettarsi chissà che. I dati parlano chiaro: la demografia d’impresa nel territorio provinciale segna un netto calo tra il terzo semestre del 2012 e quello del 2013, con l’area livornese che arriva a toccare il -1.2%. Più precisamente si ha un calo sia delle sedi d’impresa registrate (-0,7%), sia di quelle attive (-1,3%). Il segno più lo si trova soltanto nel dato delle cessazioni d’impresa, e quindi non si tratta di un dato positivo (+6,0 %). Per arrivare a un dato non negativo si deve guardare alle iscrizioni, salite al 1,9%, e alle unità locali registrate (+0,1%); una magra consolazione. Anche per il manifatturiero i dati sono negativi, con segni che arrivano anche a -7,7% per quanto riguarda il fatturato e -7.4% per gli ordini totali. In questo caso a pesare di più è il siderurgico che è in grave difficoltà (si pensi solo alla situazione della Lucchini di Piombino).

Una breve ripresa l’abbiamo nell’artigianato ma soprattutto nel commercio, quindi nelle vendite al dettaglio. Cala però il reddito disponibile ed aumenta parallelamente la spesa per i consumi, e questo comporta sempre di più il ricorso delle famiglie verso gli istituti creditizi, anche se per il perdurare della crisi tutto il sistema creditizio risulta insufficiente se non inesistente.

Anche per il mercato del lavoro i dati sono negativi, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione, aumentata maggiormente fra i giovani. Per non parlare poi della situazione in cui versa il porto, che ha perso qualcosa come 23,9 punti percentuali sui crocieristi e 13 sulle navi da crociera; ma scendono anche i rotabili (-3,0%) e le unità di auto nuove (-10,0%).

“Non registriamo particolari exploit nell’ultimo trimestre – spiega il presidente Nardi – ma è interessante notare come l’economia livornese sia sempre più settore terziario, anche se non si tratta di un terziario avanzato ma da uno più tradizionale che non investe molto nella ricerca”.

Neanche le previsioni per il futuro sono in generale positive, se si pensa che ci sarà una ripresa di appena lo 0,1% di unità di lavoro, dello 0,9% sul valore aggiunto e dello 0,8% e 0,2% rispettivamente sul reddito e sui consumi, mentre restano negative le esportazioni dei beni (-1,6%).

 

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