Faccia a faccia tra Comune ed Ex Caserma. Occupati tre alloggi in via G. Bruno

Oggi, 10 aprile, ad un giorno esatto dall’incontro con gli assessori il censimento iniziato da circa una settimana in via Giordano bruno inizia a dare i primi frutti. Sommando i 20 alloggi in fase di demolizione il numero -ancora approssimativo- delle case popolari vuote è arrivato a 40. 40 alloggi in soli 300 metri di strada. Più di tante parole e oltre ogni retorica questo dato materializza il fallimento oggettivo delle politiche abitative nella nostra città. Migliaia di persone che aspettano da anni una casa popolare, centinaia di sfratti in fase di esecuzione, un numero in quantificabile di persone che avrebbero tutto il diritto ad avere un alloggio dignitoso ad un canone equo e che di fatto sono escluse da ogni graduatoria.
Oggi abbiamo liberato i primi 3 alloggi popolari lasciati a marcire dalla nostra giunta e da Casalp. Tre famiglie sfrattate perché hanno perso il lavoro adesso hanno un tetto sulla testa. E’ solo il primo passo di una lunga serie di iniziative di protesta e riappropriazione. Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine che aspettano da anni una sistemazione, tutti i simpatizzanti e i solidali che in queste settimane hanno appoggiato la nostra lotta a partecipare alle iniziative continue del presidio permanente ed in particolare all’iniziativa pubblica di discussione e mobilitazione venerdì 11 aprile alle ore 21 presso il presidio resistente di via Giordano Bruno Non vogliamo le vostre briciole. Casa, reddito e dignità per tutti!

Incontro assessori – ex Caserma – Gli assessori Carla Roncaglia (Sociale e Politiche Abitative) e Paola Bernardo (Patrimonio) insieme al presidente di Casalp Stefano Taddia, hanno incontrato ieri nella sede di Casalp una rappresentanza del Comitato ex Caserma Occupata. L’incontro fa seguito a quello di sabato scorso, durante il quale l’Amministrazione si era impegnata a fornire i risultati del lavoro di verifica (partito già nell’ottobre scorso) su quali immobili di proprietà comunale risultassero liberi e potessero essere utilizzati per l’emergenza abitativa, anche in virtù dell’impegno preso dal Consiglio Comunale in questo senso. Ieri l’Amministrazione ha presentato una proposta caratterizzata dalla necessità e possibilità di realizzare, in tempi brevi e certi, un aumento della dotazione di alloggi destinati all’emergenza abitativa, come richiesto dallo stesso Consiglio Comunale nell’ordine del giorno del 18 novembre 2013, condiviso dalla Giunta e la cui attuazione era stata sollecitata dal Comitato.
Si tratta – è stato specificato – del frutto di un lavoro iniziato dagli uffici comunali e dalla Giunta già nell’ottobre scorso, prima dello specifico ordine del giorno sopra richiamato. Nella proposta sono anche quantificate le risorse disponibili per i ripristini. Gli assessori hanno ribadito che la proposta riguarda solo quelle azioni che l’attuale Giunta è in grado di decidere formalmente e mettere in cantiere durante il restante periodo di mandato. In questo piano di azione proposto dall’Amministrazione, non rientra, né poteva rientrare, l’utilizzo di strutture destinate alla demolizione come la “Chiccaia” (cosa invece richiesta dal Comitato). I piani di recupero sono operazioni molto complesse da salvaguardare e non sono accettabili rischi di interferenze sulla loro attuazione, così com’è stata programmata, e che proseguirà nel corso del mandato della prossima Amministrazione.

Quindi, seguendo questa logica, improntata a serietà e concretezza, sono stati individuati e illustrati al comitato tre tipi di azioni:
1) L’individuazione (a seguito della completa ricognizione del patrimonio immobiliare pubblico non Erp disponibile, iniziata già nell’ottobre scorso) di 14 immobili, di varie dimensioni, che potranno essere rapidamente ripristinati e soddisfare l’esigenza di circa 25 nuclei familiari, che attualmente sono inseriti nelle liste di emergenza abitativa perché già sfrattati o con sfratto pendente che può diventare esecutivo nei prossimi mesi.
2) L’immobile “Casa Firenze”, non più nel Piano delle Alienazioni, potrà mantenere la destinazione a emergenza abitativa. Per gli interventi del punto 1 e 2 sono state già trovate le risorse necessarie per i ripristini e si sta procedendo al loro inserimento negli atti relativi al Bilancio 2014 che sarà approvato entro il mese di aprile.
3) Si darà avvio nelle prossime settimane alla realizzazione di un piano predisposto dal Comune negli ultimi mesi anche in collaborazione con i sindacati inquilini, che consenta alle famiglie già sfrattate, in gran parte accolte nelle strutture occupate abusivamente, e che siano inserite nei percorsi comunali di “emergenza abitativa”, di accedere a soluzioni abitative più stabili e sicure.
Rappresentata compiutamente la proposta i rappresentanti Amministrazione Comunale hanno quindi richiesto al Comitato l’immediata rimozione del presidio. I rappresentanti del Comitato, pur apprezzando lo sforzo compiuto per aumentare la disponibilità di immobili destinati ad emergenza abitativa, si sono riservati di discutere la proposta questa sera nel corso di un’assemblea.

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