“Pollo a 5 euro per lui, per lei e per i gay”, il cartello che divide Livorno. E il proprietario cancella la parte finale: “Chiedo scusa”. Sel: “Da censurare”

Il macellaio: "Ho solo riportato uno slogan che usava un venditore di cocco all'isola d'Elba, non c'è niente di male"

di gniccolini

LIVORNO – “Offerta, pollo cotto a 5 euro l’uno. Ce n’è per lui, ce n’è per lei, ce n’è anche per i gay!”. E’ questo il cartello shock che fa bella mostra di sé in vetrina nella macelleria Mantellassi in piazza Damiano Chiesa. Una scritta fatta a mano e vergata con il pennarello colorato dallo stesso titolare della rivendita di carne Paolo Mantellassi il quale ha già ricevuto non poche critiche per aver esposto il cartellone al suo rientro dalle ferie.
“Non voglio mica offendere nessuno – specifica a Quilivorno.it il macellaio Mantellassi – io non ho niente contro gli omosessuali, anzi ho parecchi amici che sono gay. Questo è soltanto uno scherzo, una burla. Il fatto è che in questi ultimi giorni ero in vacanza all’isola d’Elba – spiega il titolare della macelleria -e sulla spiaggia c’era un venditore di cocco che ripeteva tutto il giorno questo slogan per vendere i suoi prodotti. Così mi è rimasto in testa e quando sono tornato e ho riaperto il negozio lo ho riutilizzato per promuovere la nostra offerta del pollo cotto a cinque euro. Non c’è niente di male è solamente una cosa da riderci su”.
Intorno alla fine della mattinata di questo mercoledì 21 agosto è lo stesso Paolo Mantellassi a ricontattare la redazione di Quilivorno.it dicendo: “Ho deciso di togliere la parte finale. Chiedo scusa, ma volevo solo scherzare”.
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SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’: CARTELLO DA CENSURARE SENZA SE E SENZA MA

Il testo del cartello esposto dalla Macelleria Mantellassi a Livorno in piazza Damiano Chiesa “Offerta, pollo cotto a 5 euro l’uno. Ce n’è per lui, ce n’è per lei, ce n’è anche per i gay!”,  è da censurare senza se e senza ma, malgrado le scuse del titolare del negozio il signor Paolo Mantellassi. Non è possibile fare burle di pessimo gusto quando in Italia negli ultimi mesi c’è stata una escalation di reati di omofobici e diversi giovani si sono suicidati perchè si vergognavano di essere omosessuali. E’ inacettabile tale leggerezza e pur ritenendo oppourtne le scuse del signor Mantelassi che ha tolto il cartello, oggi la città di Livorno deve riflettere su come intraprendere un processo culturale necessario perché non sia arretrata culturalmente sul tema dei diritti civili.

Andrea Ghilarducci

Coordinatore Provinciale SEL Livorno

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