L’Ex Caserma occupa l’ex cinema Jolly. “No a nuovi centri commerciali”. Arriva la polizia. FOTO

L’Ex Caserma occupa il Jolly, il vecchio cinema a luci rosse di via Michon. I ragazzi del collettivo sono arrivati di buon’ora e, entrando dentro la struttura chiusa da tempo, hanno appeso uno striscione al primo piano con la scritta: “Cinema Margherita Occupato”, utilizzando la dicitura storica del teatro. “Si tratta di un gesto dimostrativo che proseguirà per due giorni – spiegano i manifestanti- all’ex Jolly sono iniziati da poco i lavori per la realizzazione di un nuovo centro commerciale. Invece di investire per ristrutturare una storica sala spettacolo con fregi liberty si cerca di aprire ancora nuovi negozi e nuovi centri commerciali”.
Intorno alle 11 è poi arrivata la polizia con la quale gli occupanti hanno iniziato una trattativa per il periodo del presidio che è stato stabilito in 48 ore.

Le altre strutture occupate – Mensa di via dei Mulini, ex ambulatorio in via Ernesto Rossi, stazione di via Firenze, ex Caserma del Fante, Refugio in Venezia, l’ex sede della circoscrizione 1 alle Sorgenti, due immobili in via degli Asili.

Il comunicato dell’Ex Caserma: “L’occupazione per presentare il portale di informazione Livorno Indipendente”
Nasce Livorno Indipendente, il nuovo portale di informazione autonomo, da oggi in rete. Per presentarlo alla città abbiamo deciso di utilizzare una pratica forte come l’occupazione dell’ex cinema teatro Margherita del 1913 (comprato dal Monte dei Paschi di Siena sarà smembrato per lasciare spazio ad un nuovo centro commerciale. Quando nel 2005 come movimento occupammo l’Odeon, in procinto di essere venduto a Spil per costruirci un parcheggio, chiamammo quell’iniziativa “verso le macerie”. Le macerie che oggi abbiamo davanti. Da allora sono cambiate molte cose. Dopo l’Odeon anche la Granguardia, il Grande e il Moderno hanno fatto la stessa fine. Parcheggi, centri commerciali e grandi catene hanno preso il loro posto. Una città fantasma, un luogo dove trovare lavoro è diventato impossibile, dove gli affitti rimangono altissimi e dove si continua a costruire senza sosta. Il centro cittadino ormai lasciato nel totale abbandono, negozi che chiudono e Coop pronte per essere costruite in periferia. Palazzi storici utilizzati come parcheggi e speculazioni edilizie che arricchiscono i soliti palazzinari legati alla lobby del mattone. Non si parla neanche più di cultura e spazi sociali. Il Cisternino di città dopo un progetto “partecipativo” inutile e costoso e sempre chiuso. Lo stesso vale per le fortezze, per gli ex Macelli e la stazione San Marco… Ma come siamo arrivati a tanto? Dare la colpa solo ai nostri amministratori sarebbe da ingenui. Ingenui come quelli che ancora vedono il partito democratico come una vera organizzazione politica e non come un coacervo di personaggi legati solo ad interessi economici. La colpa è anche di tutti noi, che non ci siamo ribellati e abbiamo accettato passivamente tutto questo, che abbiamo scelto la strada più semplice sperando in un cambiamento che non arriverà mai. Ma arrendersi o rassegnarsi sarebbe imperdonabile. La lotta dei precari e dei disoccupati di oggi deve essere la stessa di chi rischia tutti i giorni , per colpa della crisi, di perdere il proprio reddito. La lotta delle famiglie che hanno perso la casa, scegliendo la strada difficile dell’occupazione, deve essere la stessa di chi riesce ancora a stare a galla ma è consapevole di non riuscirci ancora per molto.

Noi continueremo ad organizzarci in comitati per la difesa dei territori , per il reddito e per il diritto alla casa, sicuri che questa sia la strada giusta. Partecipazione autentica e diretta che cresce con l’esperienza e con la lotta, che non nasce e non si ferma durante la scadenza elettorale.
Livorno indipendente ha come obiettivo quello di essere la voce e la cassa di risonanza di tutte queste piccole e grandi battaglie quotidiane. Un portale di cronaca politica ma anche di approfondimenti tematici che sia emanazione diretta dei movimenti cittadini. Uno spazio virtuale dove poter mandare le proprie segnalazioni e le proprie notizie liberamente.

 

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