Asa: “Acqua sempre presente”. I dati dell’estate 2015

di Jessica Bueno

L’estate 2015, dal punto di vista meteorologico, è risultata essere la terza più calda dal 1800, in particolar modo il mese di luglio. Tutto questo a causa dei repentini cambiamenti climatici che hanno portato ad un innalzamento radicale delle temperature (nel dettaglio, l’Anticiclone africano Flegetonte nel mese di luglio ha colpito intensamente l’Italia). Il consumo di acqua aumenta proporzionalmente con le temperature: più fa caldo, più necessitiamo di servizi idrici. Ciò ha rappresentato una sfida per Asa Spa, volta a garantire un servizio efficiente per tutto il territorio coperto (20 Comuni della provincia di Livorno, 12 della provincia di Pisa e 1 della provincia di Siena, per un totale di circa 370.000 residenti serviti). Sfida che, nonostante la presenza di alcune criticità dovute, tra le altre cose, alla maggiore ricezione turistica durante la stagione estiva, l’azienda è riuscita a superare.
“Tutto sommato possiamo dire – afferma Ennio Trebino, amministratore delegato – che quella appena passata è da considerarsi una buona estate, con poche situazioni di mancanza d’acqua. Questi mutamenti climatici a cui assistiamo non sono ordinari, dobbiamo intraprendere una via diversa nel progettare i nostri sistemi dato che ormai piogge intense e lunghe in aree concentrate sono diventate regolari”. “Le piogge sono state scarse – sostiene Mirco Brilli, dirigente reti ed impianti idrici – Il consumo di acqua, specialmente coi picchi di caldo, aumenta considerevolmente. In casi come questo il sistema di Telecontrollo diventa fondamentale: consente l’automazione degli impianti, la loro gestione nonché il controllo in tempo reale delle centrali. Otteniamo un risparmio energetico e in caso di anomalie consente un intervento tempestivo”. “Il Telecontrollo – continua – è attivo dal 1977, 24 ore su 24. Visto che gli impianti sono estesi su un vasto territorio (dai Campi pozzi di Filettole, fino agli acquedotti di Val di Cornia, Alta e Bassa Val di Cecina, Isola d’Elba e Capraia, oltre agli impianti di decompressione e distribuzione del metano dei Comuni di Livorno, Collesalvetti, Rosignano, Castagneto Carducci e San Vincenzo), ci consente di controllarli in modo più agevole e preciso”.

Gli interventi di riparazione, al 30 settembre 2015, sono 3.494. L’Asa è dotata di autoveicoli attrezzati e gestiti da personale specializzato per la ricerca delle fughe di acqua mediante l’uso di calcolatori che consentono la localizzazione delle perdite nelle tubazioni interrate. Tra i vari interventi di riparazioni sulle condotte c’è stata la manutenzione straordinaria dell’attraversamento del fiume Morto all’interno del parco di San Rossore (costato circa 83.000 euro), interventi mirati al ripristino funzionale del tratto di tubazione da Filettole a Monte Bastione (153.215 euro), sostituzione e potenziamento per circa 150 metri della condotta idrica in fibrocemento a Rosignano Solvay e la messa in esercizio delle nuove condotte idriche a Nibbiaia. Per quanto riguarda gli interventi sulle centrali abbiamo la ristrutturazione di quella di Pino a Vada (Rosignano), l’installazione di un gruppo di pompaggio in quella di Capanne Bibbona, la filtrazione e stazione di rilancio Pedalta con distribuzione per Marciana alta e Poggi, nuovi ingresso pozzi a quella di Puretta (Alta Val di Cecina) con miglioramento della condizione igienico sanitaria e l’inserimento dei filtri a sabbia per l’abbattimento della torbidità in quella di San Dalmazio, con ristrutturazione della centrale sia dal punto di vista edile che idraulico.

Riguardo ai volumi idrici immessi in rete, c’è stato un incremento del 9.5% all’isola d’Elba, per poter provvedere alle esigenze di tutti i cittadini e dei turisti. Gli interventi eseguiti hanno portato ad una maggiore produzione di acqua e una riduzione notevole di rottura delle condotte (diminuzione registrata anche a Livorno, -80%).

Il sistema fognario e di depurazione è stato messo a dura prova dai nubifragi e dai blackout elettrici. “I sistemi fognari e di depurazione – afferma il dirigente Michele del Corso – devono essere flessibili ed adattarsi all’andamento dei consumi. Dobbiamo in ogni caso riuscire a garantire il pieno rispetto della salvaguardia dell’ambiente: alla fine di agosto sono stati emessi dai sindaci di alcuni comuni costieri, su segnalazione di Arpat o direttamente di Asa, alcuni divieti di balneazione della durata di pochi giorni, a seguito dell’alterazione dei parametri batteriologici delle acque per le piogge temporalesche che hanno sovraccaricato il sistema di scolo di acque meteoriche e fognature”. “La Toscana – continua – è la seconda regione per numero di bandiere blu, è un risultato a cui noi contribuiamo attivamente con i controlli effettuati per la balneabilità, volti a mantenere eccellente questo sistema”.

“Dobbiamo cercare di far capire ai turisti – conclude Fabio Del Nista, presidente Asa – che questi controlli offrono una maggiore sicurezza in termini di qualità di servizio per coloro che frequentano l’area. E’ una garanzia di tutela se dovessero presentarsi situazioni che potrebbero portare alla non balneabilità. E’ un arricchimento, non un impedimento”.

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