Rapina al tabaccaio. “Mi ha tagliato il collo poi è fuggito con l’incasso di 500 euro”

"Nella colluttazione, prima mi ha scaraventato a terra danneggiando uno degli scaffali, poi mi ha rialzato tagliandomi con un coltello. Due punti di sutura"

“Sono i rischi del mestiere. Ma per fortuna sono ancora qui. Andiamo avanti”. Marco Sicali, 42 anni, livornese, ripercorre i terribili momenti che ieri sera lo hanno visto vittima di una rapina all’interno della sua tabaccheria in via Lussemburgo, civico 40, alla Scopaia. “Come stai marco?”, gli domandano i clienti uno dopo l’altro fra una ricarica telefonica e un pacchetto di sigarette. “E’ andata. E’ andata, signora. Grazie. Sto un po’ meglio”.
“Erano le 19,20 circa – racconta stamani l’uomo –  e stavo chiudendo quando è entrato un uomo incappucciato”. In un batter d’occhio il malvivente si è diretto verso il bancone e ha minacciato il 42enne con un coltello. “Mi ha afferrato colpendomi una prima volta. Poi nella colluttazione prima mi ha scaraventato a terra danneggiando uno degli scaffali, poi mi ha rialzato e mi ha puntato il coltello dietro la nuca tagliandomi”. Sicali ci mostra la ferita incerottata e il referto medico. “Mi hanno dato due punti di sutura. Sì, me la sono vista davvero brutta. E’ la prima volta dal ’98, da quando cioè sono aperto, che mi rapinano. Alla fine sono riusciti a portarmi via l’incasso della giornata, circa 500 euro”.
Sicali finisce la frase al plurale perché il bandito, descritto dal tabaccaio sui 40 anni, alto, corporatura media, accento italiano, forse addirittura livornese, è poi fuggito a bordo di uno scooter di colore nero gudiato da un complice rimasto fuori a fare da palo. “Dopo essermi ripreso dallo spavento ho chiamato la polizia che è subito venuta per rilevare le impronte”.
La tabaccheria è dotata di un sistema di videosorveglianza. Il filmato è al vaglio degli investigatori.

 

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