Picchia e rapina tabaccaio, c’è l’identikit del malvivente

di gniccolini

Tra i 30 e i 40 anni, corporatura robusta, straniero, alto circa un metro e settanta. E’ questo l’identikit del rapinatore che ieri mattina, intorno alle 7,45, ha fatto irruzione nella tabaccheria di via Roma 133 (che è anche rivenditore ufficiale dei biglietti del Livorno calcio) aggredendo e mandando all’ospedale Pietro Brando, 57 anni, il titolare. La descrizione emerge dalle telecamere installate dentro e fuori il negozio in cui si vede sia l’arrivo che la fuga, in bicicletta, del bandito che prima di entrare nella tabaccheria cerca di coprirsi il volto con il cappuccio del giacchetto.
Il 57enne nel pomeriggio di ieri, dopo l’aggressione subita, è tornato al lavoro e prova a ripercorrere quei momenti.
“Stavo sistemando il bancone – racconta la vittima – quando è entrato quest’uomo di origini straniere.  Mi ha chiesto tre gratta e vinci da un euro. Glieli ho dati. Poi mi ha chiesto se potevo dargli un centesimo per grattare. Allora gli ho passato 5 centesimi”. E’ stato in quel momento che è avvenuta l’aggressione, tra il bancone e il corridoio. Brando ha cercato di difendersi ma sapendo di essere cardiopatico ha mollato poco dopo pensando allo sforzo. “Volevo trascinarlo fino all’uscita sperando di attirare l’attenzione di qualche passante. Ma lui, continuando a chiedermi dove fossero i soldi, è andato dietro al bancone e si è preso quelle poche centinaia di euro che erano in cassa (circa 300 euro, ndr) e qualche gratta e vinci. Poi è uscito di corsa ed è scappato in bicicletta”. La polizia intervenuta sul posto ha acquisito le immagini delle telecamere ed ha avviato le indagini per risalire al responsabile. Intanto Brando, come detto, è tornato al lavoro. Nella tabaccheria è un viavai di clienti. Qualcuno si ferma e gli chiede come sta. La voce si è sparsa in fretta. Brando ringrazia e continua a parlarci. “Questa è sempre stata una zona tranquilla. Speriamo non peggiori proprio adesso. Noi comunque non molliamo”.

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