Omicidio in via Masi. Scatta l’arresto per l’assassino

TROVATO MORTO IN VIA MASI – LEGGI L’ARTICOLO DI GIUGNO

Nel giugno scorso venne trovato il cadavere di un uomo di origini tunisine, Ismael Hosni di 30 anni, all’interno dei capannoni dismessi di via Masi. Una storia fatta di passione  che si intreccia verosimilmente con storie di droga e che ha portato oggi all’ordinanza di custodia cautelare dell’assassino della vittima Imed Hamdi, algerino di 37 anni. L’uomo il giorno dopo il ritrovamento del corpo, fu protagonista dell’aggressione a colpi di coltello nei confronti della sua fidanzata, Veronica Franceschi (31 anni), per il cui delitto stava già scontando una pena detentiva in un carcere del nord Italia.
Oggi il gip Gioacchino Trovato ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in prigione per l’accusa di omicidio volontario a seguito della richiesta del pubblico ministero Luca Masini. Le indagini condotte dai carabinieri e iniziate proprio cinque mesi fa misero alla luce la tresca che legava la vittima, l’assassino e la Franceschi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Imed Hamdi avrebbe confessato ad un compagno di cella, con il quale stava scontando la pena per l’aggressione alla fidanzata, di aver prima attirato con un tranello la vittima all’interno dei capannoni e subito dopo di aver quindi ucciso il rivale in amore con un coltello da cucina. Stesso coltello che Hamdi utilizzò il giorno dopo per colpire più volte Veronica Franceschi all’interno della sua auto in via Bengasi. Sull’arma, detenuta dall’assassino e trovata in suo possesso, infatti gli investigatori hanno rinvenuto tracce ematiche sia di Ismael Hosni sia della stessa fidanzata.
Nessun dubbio per la Procura dunque sulle responsabilità dell’algerino nell’omicidio nonostante che lo stesso abbia provato ad implicare la fidanzata sostenendo che fosse stata lei ad infierire le coltellate ad Hosni.
 

 

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