Maxitruffa online, nei guai anche un operaio livornese. I dettagli

La postale ha smascherato un'organizzazione criminale che ha fruttato al gruppo ricavi per 4 milioni di euro e che ha portato gli investigatori anche a Livorno

Un’organizzazione criminale dedita alle truffe online che ha fruttato al gruppo ricavi per 4 milioni di euro e che ha portato gli investigatori anche a Livorno.
E’ questa la maxi operazione condotta dalla polizia postale che ha portato in manette  3  persone, a denunciarne 4 e a sequestrare ben 13  siti  internet. Tra i denunciati c’è anche un operaio livornese di 43 anni, residente in centro a Livorno.
A divulgare la notizia è la Polizia Postale che specifica come “il gruppo realizzava siti per il commercio elettronico con grande precisione e cura dei particolari dando vasta pubblicità sui motori di ricerca più visitati, anche attraverso la stipula di contratti particolari che ponessero sempre tali articoli in posizioni apicali”.
La merce venduta era sempre tecnologica, “poiché particolarmente appetibile sul mercato elettronico. Al prezzo, già conveniente in partenza, veniva applicato un ulteriore sconto del 20, 30%, così da rendere l’offerta ancora più credibile”. Al fine di rendere il tutto più verosimile, il gruppo aveva provveduto ad attivare, mediante l’uso di documenti falsi realizzati anche mediante acquisizione di foto presenti sul web, imprese on-line in varie parti d’Italia, che avevano superato anche lo scrutinio degli acquirenti più sospettosi. Sino a questo momento infatti, informa ancora la Polizia Postale, “sono stati identificati ben 4.000 vittime della truffa”. Le somme provento delle truffe, ritirate su tutto il territorio nazionale tramite prelievi bancomat e operazioni di sportello presso istituti bancari e postali, venivano convogliate su conti correnti accesi online, ma anche su conti correnti bancari e postali tradizionali. Un ingente quantitativo di denaro e’ stato anche fatto transitare su carte di debito e credito e su conti PayPal. I tre arresti sono stati effettuati a Pescara e Campobasso, quest’ultimo in collaborazione con il Compartimento di Polizia Postale molisano.

Le perquisizioni sono state eseguite a Livorno, Pescara, Campobasso, Ferrara. I 13 siti web, tutti attestati in Italia, gestiti remotamente dal gruppo, attraverso società britanniche, per pubblicizzare il presunto materiale oggetto delle truffe sono stati sequestrati. “Le indagini – fa sapere da ultimo la Polizia Postale – proseguono per risalire ad eventuali altri siti fraudolenti e con essi eventuali ulteriori vittime dell’attivita’ del gruppo”.

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