Carabinieri: – 9% reati, + 40% telefonate (165 mila). Le più curiose? “Mi è volato il cappello nei fossi”. I numeri del 2013

Il 2013 si chiude, per tutta la provincia di Livorno, con un sensibile calo dei fenomeni criminali di maggior gravità e con una flessione del 9% del numero complessivo dei reati commessi. Per l’Arma risulta sempre premiante la capillare presenza e la continua operatività dei presidi sul territorio che hanno consentito ai carabinieri di prendere cognizione del 71% dei reati commessi in tutto il territorio della Provincia e di aumentare i casi di individuazione degli autori (+1,2%) rispetto allo scorso anno.
Intensa è stata anche l’attività svolta dalle centrali Operative di Livorno, Piombino e Portoferraio nei servizi di risposta alle chiamate 112, che ormai da tempo costituisce l’unico numero di emergenza a livello europeo e che, a livello locale ha registrato oltre 165.000 richieste d’intervento nel corso del 2013. Più 40% rispetto allo scorso anno. Tra i più significativi il salvataggio avvenuto nel gennaio scorso di un cittadino che ha preannunciato il proprio suicidio senza fornire altre indicazioni, dando così inizio ad una corsa contro il tempo per individuare l’uomo che veniva salvato pochi istanti prima che riuscisse nell’intento di uccidersi tramite impiccagione.
Non sono mancate le chiamate al 112 per tutt’altri motivi e al tempo stesso singolari:

– una richiesta d’intervento di una signora preoccupata perché il vento le aveva fatto volare il cappellino nei fossi;

– durante il maltempo di questi giorni di Natale è stato richiesto l’intervento per alcune luci natalizie che, battendo sulla tapparella di un vicino, facevano rumore;

– un gabbiano entrato dalla finestra;

– una signora anziana non vedente che ogni giorno alle ore 17.00 doveva prendere un medicinale e per tutta la durata della terapia (circa un mese) ogni pomeriggio chiamava per avere conferma dell’orario.

Reattività e operatività sono state le parole d’ordine utilizzate dal comandante provinciale, Massimiliano Della Gala, illustrando i dati assieme al capitano Luigi Perri. “Nel 2014 ricorrerà il bicentenario dell’Arma, un motivo in più per essere ancora più efficienti e vicini ai bisogni dei cittadini. I numeri dimostrano che lo siamo sempre e continueremo a esserlo lavorando in sinergia con le altre forze di polizia per garantire un maggiore senso di sicurezza. Per poterlo fare invito tutti a segnalare e a farlo sempre. Meglio una chiamata in più che una in meno. La collaborazione con il cittadino, unitamente alle nostre risorse e professionalità, è fondamentale”.

Più nello specifico, l’attività di contrasto si è concretizzata in un significativo incremento delle persone tratte in arresto (in flagranza di reato,in stato di fermo ed in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria a seguito di attività investigativa dei Reparti dipendenti) da 318 del 2012 a 370 nel 2013 (+16%) e delle persone deferite in stato di libertà passate da 1975 nel 2012 a 2093 nell’anno in corso (+5,9%). In tema di criminalità predatoria, che desta particolare allarme tra la popolazione pur in un quadro di diminuzione complessiva dei reati (-7% dei furti in abitazione, -19% dei furti di autovettura e -20% delle rapine) i militari dell’Arma hanno aumentato il numero dei casi scoperti del +20,7% per i furti e del +13% per le rapine. Il dato confortante indica che si sta operando nella giusta direzione, attraverso un miglior orientamento dell’attività preventiva, una più efficace azione investigativa sui reati commessi e, con una perfetta sinergia con le altre Forze di polizia, in particolare con la Polizia di Stato. L’Arma ha infatti effettuato oltre 31.000 controlli di polizia segnando un aumento del 35% rispetto allo scorso anno, dato che si traduce direttamente con il maggior numero di pattuglie espresse nelle zone più colpite dal fenomeno.
Nel 2013 è stata data molta attenzione al controllo delle persone pericolose con particolare riferimento a coloro che si trovano agli arresti domiciliari. Sono stati infatti significativamente aumentati i servizi tesi a verificare il rispetto delle misure imposte dalla Magistratura effettuando complessivamente oltre 15.000 controlli, 15 arresti per evasione e 13 denunce.
Per quanto riguarda i reati persecutori e di genere, l’Arma è stata protagonista nei protocolli locali avviati con Provincia e Comune, affrontando casi delicati di violenza in famiglia e persecuzione a danno delle fasce deboli. Si è proceduto nel qualificare maggiormente il personale addetto allo specifico settore, affrontando 38 casi tra maltrattamenti e violenze e intervenendo con provvedimenti non solo di arresto ma anche di allontanamento disposto dalla P.G., strumento appena introdotto dal legislatore per contrastare il fenomeno ed applicato per la prima volta in Italia dai Carabinieri di Livorno, a pochi giorni dall’entrata in vigore.
Il 2013 ha segnato anche per l’Arma il pieno successo nei casi di omicidio che sono stati trattati. Sui 4 casi (di cui 3 consumati ed 1 tentato) tutti sono stati risolti con l’individuazione e l’arresto degli autori. Eventi che pur non essendo connessi con dinamiche di criminalità organizzata, si presentavano ancor più indefiniti e di difficile soluzione. Si ricorda l’omicidio di Ilaria Leone, il tentato omicidio di Veronica Franceschi, l’omicidio di Claudio Costanzo accoltellato in pieno centro cittadino, ed il caso di Osni Ismail, rinvenuto cadavere nei pressi del dismesso deposito di via Masi ucciso dallo stesso autore del tentato omicidio della Franceschi.
Altro settore che ha richiesto notevole impegno di risorse è quello connesso al mercato delle sostanze stupefacenti. In particolar modo si è evidenziato il fenomeno concentratosi sulle colline livornesi oggetto dell’operazione “Colline Pulite” che ha fatto registrate oltre 31 arresti. Il contrasto a questa tipologia di spaccio continua nonostante le difficoltà oggettive che si affrontano per combattere il fenomeno in un ambiente difficile da monitorare su cui gli spacciatori si muovono con notevole padronanza e spesso muniti di armi. Nei vari interventi sono state sequestrate pistole, coltelli e vari strumenti atti ad offendere e 10 militari hanno riportato serie lesioni a causa dei tentativi di reazione degli spacciatori colti in flagranza. Complessivamente l’attività antidroga condotta dai Carabinieri ha prodotto 115 arresti (+25% rispetto al 2012), 120 (+11%) persone denunciate a piede libero e 302 (+45%) le persone segnalate per uso di sostanze stupefacenti. Sequestrati oltre 15.000 grammi di sostanze stupefacenti e 34 piante.
Nell’ottica del contenimento del numero degli incidenti stradali, il numero delle pattuglie impiegate sul territorio è aumentato (+2,9%), analogamente a quello delle persone e dei mezzi controllati, rispetto all’anno precedente. Particolare attenzione è stata posta agli abusi di alcool e droghe da parte degli utenti della strada con l’impiego di 29.982 pattuglie, un incremento del 65,5% per i controlli con l’etilometro da cui sono conseguite nr 110 denuncie per guida in stato di ebbrezza. Un dato che sostanzialmente si attesta sugli stessi livelli dello scorso anno con una leggera flessione, segno che l’aumento dei controlli su strada di fatto disincentiva l’abuso di sostanze alcoliche alla guida dei veicoli.
Anche l’attività dei Reparti speciali presenti sul territorio ha dimostrato una costante e puntuale presenza dell’Arma in settori strategici del tessuto locale attraverso il NAS, che ha effettuato 470 controlli rilevando infrazioni nel 21% dei casi da cui sono scaturite denuncie penali (32 persone) segnalazioni amministrative (94) e sequestri (19) per un valore complessivo dei beni sequestrati superiore ad € 850.000 e sanzioni pari a circa € 140.000. Anche dal punto di vista della prevenzione nei luoghi di lavoro e sul rispetto delle normative a favore del lavoratore il N.I.L. dei Carabinieri ha effettuato oltre 100 ispezioni rilevando violazioni penali da parte di 40 persone, recuperando contributi previdenziali per un totale di € 118.430 ed elevando 244 sanzioni per un importo totale di € 434.635. Nel corso dell’anno sono 7 le attività imprenditoriali sospese per gravi violazioni in materia di lavoro.
Per quanto riguarda la criminalità organizzata, la provincia di Livorno è stata interessata, in questo ultimo scorcio dell’anno, da un’operazione antimafia condotta proprio dai Carabinieri su scala nazionale, individuando alcuni tentativi d’infiltrazione nel tessuto economico locale da parte di esponenti di clan camorristici. Anche qui il tempestivo collegamento investigativo ed informativo ha consentito di operare chirurgicamente, liberando la realtà imprenditoriale sana dalle aggressioni di un fenomeno che, pur non essendo radicato sul territorio, ha dimostrato di essere sempre pronto a insidiarlo. In tal senso l’invito è a proseguire nell’ottica della massima collaborazione con le Istituzioni, da parte delle realtà imprenditoriali, al fine di mantenere sempre sano il tessuto economico della provincia livornese, nonostante la difficile congiuntura economica che potrebbe favorire investimenti e la circolazione di capitali di dubbia provenienza.
L’impegno dei Carabinieri in attività di ordine pubblico si è tradotto in 825 servizi di cui 277 in occasione di incontri sportivi, con l’impiego di oltre 1.000 militari della provincia.

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