Ztl in Venezia 365 giorni entro la primavera. Fine movida?

Tre saranno i varchi controllati: in via della Venezia/via Borra; in via della Venezia/via della Cinta Esterna e in via Forte San Pietro

Ztl notturna valevole tutto l’anno e nuova pedonalizzazione degli Scali del Ponte di Marmo e del Monte Pio. Sono questi gli ultimi provvedimenti che la Giunta Municipale ha approvato per il quartiere La Venezia dove verranno realizzati varchi elettronici e di telecontrollo per impedire l’accesso notturno alle auto.
Il grande flusso veicolare e la sosta “selvaggia” delle auto (parcheggiate molto spesso in doppia e tripla fila) in particolare nelle ore serali e notturne per la presenza di locali, nonché i numerosi esposti e lamentele da parte dei residenti, hanno indotto a prendere provvedimenti per risolvere il problema e meglio disciplinare il traffico in zona. Da qui, dunque, il progetto approvato dalla Giunta nel’ultima seduta che comporterà la realizzazione di varchi ad un’area ZTL compresa tra via della Cinta Esterna e via Borra (escluse) e tra via degli Ammazzatoi e Scali delle Ancore (incluse).
L’area a traffico limitato sarà valida solo in orario serale/notturno a partire dalle ore 20 fino alle ore 7.30 per tutti i giorni dell’anno, festivi compresi. Transito e sosta in questa nuova ZTL saranno consentiti ovviamente a tutti i residenti con autorizzazione ZSC A, forze di polizia, di soccorso, a mezzi per diversamente abili.
Tre saranno i varchi di accesso carrabile dell’area, comprensivi di sistema di rilevazione delle infrazioni attraverso telecamera: in via della Venezia/via Borra; in via della Venezia/via della Cinta Esterna e in via Forte San Pietro. Per la loro realizzazione è prevista una spesa complessiva di 449.116,00 euro.
Nella cifra sono inclusi anche i lavori necessari alla realizzazione di una graduale e sperimentale area pedonale in scali del Ponte di Marmo e Scali del Monte Pio con due varchi elettronici con telecamere poste all’intersezione degli assi stradali con via Borra. Sulle modalità e sulla regolamentazione della zona pedonale, si rimanda al momento della realizzazione al fine di una più corretta attuazione del provvedimento.

 L’INTERVENTO DELL’ACI
Alla luce dell’annuncio da parte dell’Amministrazione Comunale relativo alla prossima regolamentazione della viabilità nel quartiere attraverso il meccanismo della Zona a Traffico Limitato suppportato dall’installazione di telecamere, possiamo dichiarare ufficialmente fallita quella che a suo tempo fu la tanto sbandierata operazione di rilancio della Venezia. Un progetto al quale, dopo i primi timidi entusiasmi, hanno fatto eco solo uno strale di proteste da parte dei residenti. I quali, se da un lato hanno visto decuplicare il valore del proprio immobile proprio in virtù di tale riqualificazione, dall’altro hanno dovuto rinunciare ad un po’ di tranquillità. Un sacrificio però limitato solo in coincidenza di quella ‘movida’ notturna creata dal via vai dei giovani tra i locali, concentrata principalmente durante il fine settimana.
L’appello. La Venezia vive infatti proprio grazie alla presenza di ritrovi giovanili, per merito dell’appeal che esercita sulla fascia di ragazzi di età compresa tra i 20 ai 30 anni: comprendiamo quindi i disagi sopportati in tal senso dai residenti ma si deve anche valutare l’altro lato della medaglia, vale a dire i numerosi vantaggi che tutto questo fenomeno comporta, non fosse altro per i posti di lavoro e per l’indotto creato per l’economia dell’intrattenimento e della ristorazione in città. L’AC Livorno si rivolge così all’Amministrazione con la richiesta di ripensare un piano del traffico che renda maggiormente fruibili la viabilità e l’accesso al quartiere stesso.
Gerarchia (im)mobile. Seguendo i dettami inseriti nel documento intitolato “La mobilità per tutti nella città di domani”, vale a dire il testo composto da ACI in collaborazione con Legambiente e comprendente 13 proposte per la mobilità cittadina del futuro, al punto 6 si prevede di “potenziare l’accessibilità ai centri urbani, e solo se indispensabile definire criteri uniformi per le politiche tariffarie per l’accesso ai centri, i cui introiti siano destinati alla mobilità sostenibile”. Uno sviluppo che dovrebbe coincidere con la costituzione di adeguate aree di parcheggio limitrofe, come si può interpretare dal successivo punto 7 (“finanziare il potenziamento e la realizzazione di parcheggi di scambio e residenziali non su strada”). Accorgimenti che servono più che mai per mitigare quella sortta di lacuna nella democrazia della mobilità portata analogamente in dote dal principio che regola le limitazioni alla sosta con contrassegno (le ‘famigerate ZSC’). A che titolo un residente del centro urbano infatti ha diritto al posto garantito nelle immediate vicinanze della propria abitazione? Perché i residenti in altre zone periferiche non possono beneficiare dei medesimi privilegi? Tali sistemi paiono ignorare il principio universale dell’uguaglianza di tutti i cittadini.
La proposta. Per scongiurare una nuova insensata desertificazione (come già avvenuto per la zona di via Magenta dopo l’introduzione della ZTL), urge quindi costituire un sistema di sosta adiacente a costi contenuti per la Venezia. Nel poco confortante quadro di crisi economica che stiamo vivendo, almeno sul piano locale gli interventi dovrebbero favorire i piccoli-medi esercenti in difficoltà. Perchè allora non massimizzare l’opportunità fornita a tal proposito dalla presenza limitrofa del parcheggio dislocato accanto all’attuale Mercatrino Americano e gestito dalla Porto 2000? Un’area capiente (superficie 2.420 mtq per una capienza totale di ben 120 posti) che potrebbe restare aperta offrendo un numero cospicuo di stalli magari ad un costo politico di un euro, nel corso di una parentesi notturna che potrebbe estendersi dalle 22 sino alle ore più tarde del mattino. Senza contare in tale ottica gli ulteriori 220 posti potenziali che sarebbero messi a disposizione dall’altro parcheggio, un po’ più lontano a fianco del Terminal Crociere. No ‘pendolari’ del sabato sera. Una manovra del genere sventerebbe quello che ha le sembianze di un reiterato attentato al centro cittadino, già di per sé fortemente minato alla base delle proprie capacità ricettive da precedenti soluzioni ricche di sostanziali incongruenze. Il risultato sarebbe infatti quello di creare inevitabilmente un grande flusso di pendolari dello svago serale, compreso l’inevitabile ed annesso incremento di rischio di incidenti dovuti allo spostamento di massa. Sicuramente vincente è il concetto di base: meglio un po’ di ‘sopportazione’ acustica piuttosto la tristemente consueta strage del sabato sera sulla strade.

 Franco Pardini Presidente AC Livorno

 

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