Via di Salviano, via dell’oblio?

di gniccolini

Intendiamo scrivere della via di Salviano,quella parte che dopo il semaforo,viale Risorgimento,via Lorenzini,va fino al sottopasso della ferrovia; ebbene tutta Livorno conosce le vicissitudini di questa antica strada, che portava in una periferia “campagnola” verso la parte agricola della nostra città; poi interrotta dalla linea ferroviaria,con il relativo passaggio a livello che per tanti anni ha creato disagi per i cittadini che si erano spostati dalla città,nei nuovi insediamenti urbanistici,dovuti per accogliere coloro che venivano “cacciati” dagli agglomerati urbani centrali dalle nuove condizioni economiche;dove qui nacque “rombolino “,agglomerato di casupole per la fasce popolari,così come il famoso blocco di Rombolino,oggi scomparso con un nuovo edificio in edificazione,con una diversa allocazione di ceto popolare.Infatti,proseguendo sempre oltre il sottopasso,la via di Salviano incontra il quartiere di Salviano nuova e poi andando oltre,tutti i nuovi insediamenti della Leccia,della Scopaia e di borgo di magrignano; tutto ciò dimostra in modo lampante che oramai Livorno si è trasferita,oltre la linea della ferrovia e tornando a Rombolino,vogliamo citare la porta a terra,enorme enclave territoriale che contiene di tutto,dalla ipercoop al nuovo Palasport, dal grande contenitore di cinema,che ha determinato anche la scomparsa dei cinema nel centro della città,tanto per ricordare,il cinma San Marco,il Politeama,ilCentrale,il Moderno,il Metropolitan.il Cinema Grande(ultima Vittima) il Lazzeri,la Gran Guardia(come la conoscevamo e come si trasformerà ) e altre realtà trasformate,come il cinema Arlecchino,ora cinema d’Essai.

Tutto ciò però,ha cominciato anche a portare il “deserto” che ha già colpito il centro della nostra città,anche a quella parte della via di Salviano che citavamo all’inizio.infatti,oltre ad aver subito il “peso” del passaggio a livello,ha ora,dopo che è stato costruito il sottopasso.però solo ciclo pedonale; è stato di recente vietato al transito dei motocicli,con la motivazione di salvaguardia dall’inquinamento acustico; dal quale è stato escluso il traffico ferroviario ( si vede che è ammanigliato ) da quel momento, il tratto in questione è diventato un deserto che sopravvive,no! ,non un’oasi ,ma un deserto arido che non fa felici ne gli abitanti, ne le poche attività che ancora esistono e che è divenuta terra vietata per coloro che vogliono andare al di la del sottopasso e che debbono invece fare un’abbondante lungo,oneroso percorso per raggiungere il posto al di la del sottopasso.

Crediamo che il ripristino dell’agibilità del passaggio,anche per i motocicli,magari con accorgimenti assorbofonetici,sia una richiesta civile,fatta da coloro che non possono avere un’auto,che indubbiamente inquinerebbe ancora di più in assoluto,debba avere un riscontro positivo da parte di una amministrazione che voglia e debba tutelare tutte le categorie di cittadini,abbienti e no.

Documento condiviso da numerosi cittadini di via di Salviano e di Rombolino

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