Tragedia di Genova, perché dopo 2 mesi è calato il silenzio?

Egregio Direttore,
sono trascorsi quasi due mesi dall’incidente avvenuto nel porto di Genova: tutti ricordiamo le immagini della nave Jolly Nero che abbatte la Torre dei Piloti. Dopo i primi giorni, in cui non si parlava di altro, adesso non si sente più niente.  A cosa dobbiamo questo grande silenzio? Perché non si sente parlare di quello che è successo o di ciò che è seguìto all’incidente? Forse un grande nome dell’armamento italiano vuole non ricordare? In quel momento, tra gli altri, perse la vita il nostro amico Michele, Michele Robazza, Livornese, Pilota Navale, Pilota al Porto di Genova. Era una brava persona, amava la propria famiglia, il suo lavoro e il mare. La sua tragedia si consumò in pochi attimi, ma dette, purtroppo, l’avvio ad una ulteriore tragedia: i suoi bambini, Aurora ed Alessio, e la moglie Michela, da quel momento, avrebbero dovuto fare a meno del loro amato Michele. E per sempre. Non lasciamoli soli! Credo sia giusto che le istituzioni, civili e religiose, i politici e tutti coloro che hanno partecipato al loro dolore e che hanno a cuore l’orgoglio e l’etica della nostra città, continuino a tenere alto l’interesse su questa vicenda.  Non facciamo sì che anch’essi si aggiungano ai congiunti delle vittime del Moby Prince, che dopo oltre ventidue anni dalla tragedia, non hanno ancora avuto giustizia e solo la caparbia di Loris Rispoli e di pochi altri riesce a mantenere vivo il loro ricordo. Badate bene, questa non è un’accusa, è solo un appello! Grazie a tutti coloro che lo raccoglieranno. Grazie a tutti coloro che vorranno non dimenticare.

Franco Bottari

 

 

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