Lo sfogo di uno studente deluso: “L’impegno non serve. Si va solo a simpatie”

Cara redazione, vi scrivo un piccolo sfogo personale che penso riguardi la maggior parte dei miei coetanei, ossia gli studenti. Questo sfogo serve a far comprendere come viene vista la scuola dal nostro punto di vista. Per un genitore o un adulto, la scuola viene banalmente vista come il luogo che ti deve dare una formazione, deve “gettare” le basi per il tuo futuro, un luogo dove gli insegnanti, i quali si definiscono degli “educatori” ti danno un piccolo assaggio di quella che è la società al giorno d’oggi. E da un certo punto di vista posso dire che svolgono un ottimo lavoro, adesso spiegherò il perché. Frequento la scuola superiore, per ovvi motivi non dirò quale, e come migliaia di studenti in questi giorni sono usciti i cartelloni. Premetto che non sono bocciato, questo vi fa capire che questo non è lo sfogo di un ragazzo che non ha voglia di fare niente, ma le parole di una persona che pur non “ammazzandosi” di studio ci mette impegno, dedizione ed è sempre stato rispettoso, verso compagni e professori.
Quello che mi ha portato a scrivere questa lettera è stata la delusione derivante dai risultati di questi cartelloni, i quali per la prima volta sulla mia pelle mi hanno fatto manifestare una rabbia ed una delusione che mai avevo provato prima. Questo perché, per la prima volta ho capito come funziona qua in Italia, sono stato vittima di quelle che noi studenti chiamiamo “mafiate”, ho capito che nessuno è trattato equamente, che nessuno è uguale, che i favoritismi sono all’ordine del giorno. Che l’impegno che tu hai messo in tutto l’anno viene reso vano, perché alla fine sono i professori che decidono durante gli scrutini, ed è qua che ti insegnano ed educano perfettamente per la società di oggi, ti insegnano che chi ha il potere decide, che la meritocrazia è, e rimarrà un utopia. Mi insegnano che i risultati che alla fine otteniamo non derivano dall’impegni profusi ma solamente dalle conoscenze e dalle simpatie personali. Essere valutato poi da professori, la maggior parte ormai vecchi con una voglia di insegnare pari allo zero, che ti dimostrano che anche facendo niente il loro stipendio arriverà sicuro, ti fa sentire ancora più inutile, mi fa sentire tutto tranne una persona con diritti uguale agli altri. La domanda che mi sorge spontanea è: che senso ha impegnarmi per crearmi un futuro in un paese che ho appena appreso non ha da offrirmi niente se non questo senso di degrado, questo schifo. Se vogliamo far ripartire questo paese dobbiamo forse rivedere tutto a partire appunto dal sistema scolastico, perché io da oggi grazie alla scuola ho deciso che non mi impegnerò minimamente per contribuire a migliorare questo paese.
Spero che pubblicherete questa lettera, credo che questo sia un problema più grande di quanto si possa pensare, comunque vada vi ringrazio ugualmente del tempo dedicatomi.

Studente deluso

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