Due risultati importanti dalle elezioni. Ecco le prospettive di Sinistra

Le elezioni di maggio ci hanno consegnato due risultati importanti. Il primo è stato il superamento del quorum della Lista un’Altra Europa per Tsipras, aprendo dopo sei anni una prospettiva di un nuovo spazio politico per la Sinistra italiana.
Il secondo è il (16,5%) alle comunali raggiunto dalle quattro liste della sinistra livornese per il candidato a sindaco Andrea Raspanti, che per un soffio ha mancato il ballottaggio con il PD.
La vittoria di Filippo Nogarin è stata possibile per il voto massiccio degli elettori di sinistra, che hanno colto al volo la possibilità reale di mandare all’opposizione il PD.
Da settembre si è avviato il percorso, accidentato, per presentare una proposta elettorale di alternativa al partito e al gruppo dirigente che per 24 anni hanno avuto in mano la città, solo a marzo siamo riusciti a realizzare la coalizione di Andrea Raspanti.
Una maggiore convinzione e chiarezza delle posizioni politiche da parte di tutta la sinistra cittadina, probabilmente avrebbero consentito di centrato il bersaglio, conquistando quel 2,7% in più per andare al ballottaggio.
Uniti per cambiare Livorno e una parte di Sel, dopo mesi di dichiarazioni contraddittorie, hanno deciso di presentarsi con il Pd, schiantandosi rovinosamente con Ruggeri; Rifondazione Comunista al proprio congresso a dicembre non aveva avanzato nessuna proposta di alternativa al Pd; quanto a Buongiornolivorno si costituiva in funzione anti Pd escludendo però qualunque rapporto con le forze organizzate; sinistra anticapitalista in seguito si defilava dall’alleanza.
Solo dopo tre assemblee (promosse da Alba) e una lunga discussione siamo riusciti a mettere insieme corpi collettivi e persone in una coalizione che ha cambiato da sinistra il quadro politico cittadino.
Il voto livornese ha avuto vasta eco in tutta Italia, e molti ci chiedono di spiegare il “miracolo” livornese. Vi è certo la conferma dello scollamento tra il partito tradizionale di governo cittadino e i suoi elettori storici, è anche la riprova che il voto dei giovani non si fonda più solo su tessere e distintivi, quanto sulla concretezza dei fatti, ma soprattutto in questo voto, c’e’ stata tanta voglia di cambiare e di punire sonoramente il Pd livornese, visto lo scarto di voti tra europee e amministrative.
Senza il voto e la mobilitazione della sinistra non ci sarebbe stata la vittoria del movimento 5stelle, e la nomina di Giovanna Cepparello di Buongiornolivorno a Presidente del Consiglio Comunale, rappresenta un’apertura importante del sindaco e del gruppo di maggioranza nei nostri confronti.
In queste due settimane Nogarin ha dato dimostrazione di mantenere fede al programma, (molto simile al nostro), di cambiamento della politica cittadina: ne è la conferma il piano Casa che è stato concordato con sindacati e movimenti, la scelta di mantenere l’Ospedale rinnovato in Viale Alfieri. Sono i primi esempi di lavoro sinergico tra istituzioni, parti politiche e movimenti, da applicare anche agli altri temi ambientali e culturali che sinistra e comitati hanno messo al centro delle loro vertenze. Non ultimi il Rigassificatore o i bidoni della nave Venezia. Si apre una stagione nuova che offre a tutto l’arcipelago della sinistra occasioni insperate, e una garanzia di successo delle tante battaglie condotte in questi anni dai comitati.
Vanno anche rilevati gli attacchi che colpisono il nuovo Sindaco: il taglio della fornitura dell’acqua ad opera Asl e Amministrazione Provinciale alla struttura di Via degli Asili, subito ripristinata dall’ASA per non lasciare minori senza le minime condizioni igieniche; aver consentito l’intrusione dello “Sceriffo della Stazione” da parte di commessi e vigili, che in altre occasione con gli altri Sindaci impedivano a famiglie sfrattate o a precari di avvicinarsi anche solo alle balaustre del consiglio comunale.
Invece sulla vicenda che ha coinvolto suo malgrado la nostra Simona Corradini si regista il primo scivolone di Nogarin (speriamo l’ultimo), anche se meno grave di quello del Sindaco Cosimi verso Marco Solimano. Uno scivolone rilevatore delle contraddizioni che attraversa il movimento 5stelle.
Sicuramente con Ruggeri Sindaco si sarebbe ripetuta per cinque anni la solita agenda, mentre con Nogarin le pagine sono tutte da scrivere, e noi dovremo dimostrare di essere capaci di cogliere le opportunità di una nuova stagione politica per influenzare e contaminare questa nuova amministrazione.
Anche se il risultato della lista Tsipras a Livorno è stato ottimo il (7,02%) non ci soddisfa visto il bacino di voti ottenuto alle comunali 16,06% e l’1,8% ottenuto da Sel, rilevando che tra il percorso dell’alleanza alle comunali e la costruzione del dopo “Tsipras” c’è ancora molto da lavorare. Bisogna andare oltre le liste locali (ma insieme a loro), per consolidare sul territorio un soggetto politico, fondato sui problemi locali, ma capace di costituire una rete di relazioni in tutto il paese, e proporsi come organizzazione politica nazionale di sinistra europea, sul modello di Siryza; agire localmente ma sapendo che si può uscire dalla crisi solo se si cambiano le politiche europee.
E’ necessario che il soggetto politico in costruzione sia radicato nei territori, e raccolga tutte le esperienze di lotta e di denuncia, per cambiare realmente lo stato di cose presenti, ma nel contempo si occupi dello stato dell’Unione Europea, per metterlo in discussione e trasformarlo radicalmente. Se le condizioni del lavoro sono così diverse nei vari stati europei, la tassazione delle imprese e del lavoro assai distanti, come è possibile una lotta locale e nazionale contro la disoccupazione?
Come pretendere un reddito minimo garantito uguale in tutta l’Europa e un’uguale legge sul regime dei suoli?
Per realizzare questo percorso è necessario partire da un confronto di tutte le esperienze toscane che in questi anni hanno prodotto lotte e iniziative contro il liberismo e le privatizzazioni a partire dalla difesa della acqua pubblica, alle lotte ambientali contro le grandi opere, alla difesa del lavoro contro la precarizzazione, al diritto all’abitare e alla difesa del bene comune. Quando queste forze si sono unite in molti comuni hanno raggiunto risultati elettorali a due cifre.
Non conosciamo ancora l’esito della controriforma del Senato e quella della Carta Costituente, obiettivi primari di Renzi per spianarsi la strada nel 2015 con le elezioni politiche di una sola camera con una legge elettorale fascista che cancella le opposizioni, molto dipenderà se la sinistra saprà ri-mobilitarsi in difesa della costituzione, e unire lotta sociale e lotta per la democrazia.
La controriforma riguarderà anche il Consiglio regionale al voto nel 2015, è all’ordine del giorno la nuova legge elettorale per la Toscana, dobbiamo prepararci costruendo un’alleanza che superi il 10% unendo tutte le realtà regionali, su un programma dichiaratamente alternativo al Pd e concorrenziale con il movimento 5stelle. Ognuno faccia la sua parte.

Paolo Gangemi

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