Ristori (Livorno Democratica): per uno che se ne va cento ne arrivano

Mentre assistiamo ad un importante riassetto delle forze di sinistra, centro e destra, nel quale l’unione è fatta secondo criteri di omogeneità di programma e di visione della città assistiamo nel centrosinistra all’indecoroso attacco alla persona dentro e fuori lo schieramento. Nonostante qualche timido e apprezzabile tentativo di parlare dei veri problemi la città sta assistendo a questo indecoroso spettacolo.

Non posso non ritornare con la memoria al tempo in cui irrompendo nella riunione ristretta assieme agli iscritti difendevamo Cristiano Toncelli perché rappresentava l’idea di partito che volevamo. Non potevamo accettare che dopo essersi seduti al tavolo del programma e averlo accettato si votasse contro, guarda caso come è successo pochi giorni fa per la privatizzazione delle reti gas in consiglio comunale. Non potevamo accettare che ci venissero fatte lezioni di etica e di appartenenza da chi era stato candidato sindaco del centrodestra in un comune della provincia, segretario della lega (ricordate Borghezio a Livorno) e consigliere comunale eletto nel centrodestra e poi passato nel centrosinistra. Ma a quei tempi vigeva il motto “per uno che se ne va cento ne arrivano”, guardando oggi i risultati del 12,78% alle regionali del 2009 forse un pallottoliere a qualcuno sarebbe stato utile.

Se la strategia è quella dell’astensione per vincere col 51% del 30% dei votanti siamo ben lontani dai proclami fatti alle primarie. La mia speranza è che il m5s riceva il patrocinio da Grillo, che ci sia una vasta partecipazione e dibattito sui temi della città. Come alternativa rimane demonizzare l’avversario e farlo tornare un simbolo, questa volta della città che vogliamo, sperando che in pochi vadano a votare. A qualcuno non viene il dubbio di fare la mossa sbagliata?

Marco Ristori

Portavoce Livorno Democratica

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