Pulizie e manutenzioni: vogliamo risposte dalla politica, non dal Consip

Un ribasso di oltre il 60% sbaraglia qualsiasi criterio tecnico-qualitativo. Quale futuro?

“La risposta, faziosa, del Consip non ci interessa, non l’avevamo chiesta e francamente potevano risparmiarsela considerando che il criterio nella gara per la pulizia delle scuole era sì quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma che l’aggiudicazione è andata a chi ha fatto un ribasso sul lato economico di oltre il 60%! Dove pensate che vada a scaricarsi questo ribasso se non sui tempi, sulla qualità e sulle ditte che lavorano in subappalto per i grossi gruppi nazionali e internazionali?”: così il direttore della Cna Marco Valtriani torna ad intervenire sulla questione dei gravi disservizi nelle pulizie delle scuole livornesi dei giorni scorsi cui alla base, secondo Cna, c’è la gestione degli appalti.

“Se non vogliamo prenderci in giro e vogliamo invece porre le basi perché anche attraverso il canale delle manutenzioni e dei servizi agli enti pubblici, oltre a dare un servizio migliore ai cittadini, possa ripartire l’economia e si possa dare uno sviluppo alle piccole e medie imprese – aggiunge Valtriani – è proprio il criterio dell’adozione del metodo Consip che deve essere stravolto. Su questo, anziché Consip, vorremmo sentire le prese di posizione forti degli enti locali e delle forze politiche. Siamo stanchi degli alibi dei numeri: servono scelte, lecite, ma più coraggiose.

Vorremmo sapere da chi si candida alla guida delle prossime amministrazioni locali, se intende utilizzare in modo passivo il Consip anche per i servizi, le manutenzioni ed i lavori (anziché soltanto per le forniture di beni), assumendosi quindi la responsabilità di spazzar via le imprese locali, o se intende percorrere le alternative possibili che possono aprire spazi di mercato anche alle imprese del territorio. Vorremmo sapere se vogliono continuare a fare di questo territorio un terreno di conquista per i grandi gruppi nazionali ed esteri (vedi la tedesca Dussmann) o se ci si vuole realmente impegnare affinchè la gestione degli appalti pubblici possa essere volano di sviluppo.

Vogliamo insomma sapere – conclude il direttore della Cna – se il futuro delle nostre imprese interessa a qualcuno o no”.

 

Riproduzione riservata ©