Piano “cave” approvato con cinque anni di ritardo

Nel linguaggio calcistico “fare melina” è sinonimo di prendere tempo, temporeggiare. Questa, a nostro avviso, è la tattica utilizzata in merito al piano cave. Il consiglio provinciale, con oltre cinque anni di ritardo, è riuscito ad approvare il piano cave, ma non senza ulteriori esitazioni; in questo senso l’emendamento presentato dai consiglieri del PD onestamente ci lascia perplessi. Certo, in tempi di campagna elettorale è meglio forse non prendere posizioni che possano in qualche modo scontentare qualcuno, ma rimane sempre il dubbio sul perché negli anni precedenti non si sia lavorato in maniera concreta e determinata alla soluzione di questa questione che non nasce certo adesso, ma che al contrario, per dirla con le parole del poeta turco Hikmet, dondola nell’aria come un batacchio, dai primi degli anni 2000.

Il Partito della Rifondazione Comunista non vuole erigersi a paladino del lavoro industriale, come qualcuno sostiene strumentalmente, riteniamo che ogni lavoratore e lavoratrice, ogni settore dell’economia abbiano pari dignità. L’attuale situazione economica-sociale richiede una reale e concreta gestione del territorio e delle risorse di cui esso gode, non è più accettabile assistere alla “melina” di chi si limita all’ordinaria amministrazione, c’è la necessità di una nuova e più coraggiosa progettualità, si avverte l’urgenza di un rinnovato rapporto tra le Istituzioni e le realtà industriali, agricole, artigianali e turistiche presenti nel nostro Comune all’interno di un progetto e un ragionamento complessivo e non parcellizzato.
Vorremmo infine esprimere la massima solidarietà ai lavoratori della fornace di Campo e di Gabbro, i primi e i più volpini da questa situazione di incertezza e indecisione.

Silvia Gesess- Segretaria PRC Rosignano

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