Lo sfogo di un padre sul caro biglietti: Coni, Uisp e assessore a Quilivorno.it: incontro con le società per trovare un prezzo tollerabile
Coni: il problema esiste ed è dovuto in parte alla crisi. Bettini: nell'incontro discuteremo la questione. Il lettore: perché non una offerta libera o una quota di 1/1,5 euro a persona?
La lettera di sfogo di un padre riguardo il costo troppo elevato del biglietto di ingresso ai campi di calcio per assistere alle partite del figlio portata alla ribalta da Quilivorno.it ha aperto un caso trovando le pronte (e per questo li ringraziamo) risposte dell’assessore allo sport, Maurizio Bettini, e del presidente del Coni Livorno, Giovanni Giannone. Qui sotto potete leggere le due risposte al lettore che, in sintesi, spiega: “5 euro sono troppi. Io non dico che non dovremmo elargire qualcosa alla società sportiva che organizza la partita, ma che almeno sia equa ed accessibile a tutti, perché non fare una sorta di offerta libera”. E se il Coni dice che il problema esiste ed è in parte legato alla crisi, l’assessore annuncia: “Ho chiesto, oggi 3 gennaio, al dirigente dell’Ufficio Sport di convocare tutti i presidenti delle associazioni calcistiche per riflettere e discutere, tutti insieme, al fine di trovare una soluzione che sia migliorativa e che tenga il prezzo del biglietto entro margini tollerabili”.
La lettera-sfogo del padre – Buongiorno e buon anno a tutti , colgo l’occasione di questo nuovo anno per scrivere queste due parole di sfogo ed indignazione verso qualcosa che sicuramente potrebbe e potrà essere migliorata.
Sono padre di tre figli e tutti e tre fanno sport (l’uno diverso da l’altro). Uno dei tre ha iniziato a fare calcio (lo ha fatto anche quello maggiore per 6 anni e la storia era la stessa), è classe 2007 e il sabato e la domenica scende in campo per andarsi a divertire con i suo Compagni, ed è proprio qua che nasce la mia indignazione, per andare a vedere quei pochi minuti di gioco ricreativo del bambino noi genitori dobbiamo sborsare 5 euro a testa. Pensate che prima di Natale appunto, nel torneo di Natale organizzato da una società sportiva, parlando con alcuni genitori ho scoperto che una famiglia aveva speso 30 euro in quanto mamma , babbo e i rispettivi nonni avevano voluto partecipare e vedere il propri o figlio e nipote divertirsi, Io non dico che non dovremmo elargire qualcosa alla società sportiva che organizza la partita, ma che almeno sia equa ed accessibile a tutti, perché non fare una sorta di offerta libera, oppure una quota di 1/1,5 euro a persona, forse in questo modo noi genitori saremmo più contenti e meno stufi di portare il bambino a divertirsi, vorrei ricordare a tutti che viviamo tutti nel solito mondo e i soldi sono sempre meno per tutti.
Questa vuole essere una lettera di richiamo all’attenzione alle istituzioni (C.O.N.I , F.I.G.C., U.I.S.P, ecc.) che dovrebbero vigilare su questo e dovrebbero prendere il coraggio di far cessare questa ingiusta, a mio avviso, tassa che dobbiamo pagare tutti i sabati e domenica. Sicuramente questo mio sfogo non sarà accolto da tutti, ma lo sarà sicuramente da molti, propongo un gesto di protesta da attutare su tutti i campi alla ripresa del “campionato”: portiamo i nostri figli al campo consegniamoli agli allenatori ed attendiamo fuori il termine delle partite! Forse in questo modo qualcuno si accorgerebbe che ci siamo stufati di questa situazione, pensate che per andare a vedere una partita di serie A allo stadio necessitano 14 euro.
Giancarlo Canigiani
La risposta di Maurizio Bettini, assessore allo sport del Comune – Caro Direttore, ho letto la lettera del sig. Giancarlo, il suo “sfogo” sulla questione della bigliettazione. Pagare salato per vedere la partita di calcio del figlio. Una lettera pacata, seria, da considerare con molta attenzione. Bisogna dire subito che il pagamento di un biglietto, chiesto dalle associazioni calcistiche, non è in contrasto con le norme che regolano la concessione dei campi alle suddette società da parte dell’Amministrazione Comunale. Bisogna inoltre ricordare che le società – in questi tempi di crisi – affrontano molte difficoltà economiche. Tariffe per servizi, costi di gestione, acquisto di beni sempre più cari. I presidenti me lo ricordano sempre nei nostri incontri. E talvolta le società non riscuotono o riscuotono in ritardo le quote, poichè giustamente non si può vessare su quelle famiglie che sono in particolare difficoltà. Come non si può, del resto, discriminare i bambini, i cui padri o madri hanno purtroppo perso il lavoro. Questo lo considero un giusto comportamento da parte delle società calcistiche. Dal canto loro le associazioni calcistiche giustificano, anche alla Amministrazione comunale, la bigliettazione come strumento per stare nel pareggio del bilancio e il reimpiego nelle attività.
Bisogna inoltre ricordare quello che è il ruolo della Amministrazione Comunale. L’Amministrazione svolge un compito di controllo sui bilanci delle società, dove tali introiti sono riportati e contribuisce economicamente al sostentamento delle associazioni. Bisogna dire poi che, in genere, il contributo medio erogato dal Comune è il doppio del canone medio che il Comune stesso chiede alle associazioni calcistiche per la concessione dei campi. Questo perchè c’è una rilevante valenza sociale, educativa, sportiva nella attività che svolgono i bambini nel calcio come negli altri sport. Per questo l’Amministrazione la sostiene convintamente.
Tuttavia, nella lettera del Sig. Carlo c’è un contenuto di verità e di realismo che non può essere sottovalutato o messo da parte. Per questa ragione ho chiesto, oggi 3 gennaio, al dirigente dell’Ufficio Sport di convocare tutti i presidenti delle associazioni calcistiche per riflettere e discutere, tutti insieme, al fine di trovare una soluzione che sia migliorativa e che tenga il prezzo del biglietto entro margini tollerabili.
La risposta di Giovanni Giannone, presidente del Coni Livorno – Abbiamo letto in queste ore la lettera inviata da un genitore circa il biglietto di ingresso alle partite di calcio del settore giovanile e il “richiamo” alle Istituzioni Sportive. Prima di tutto intendo chiarire che essendo genitore sono passato anch’io da questa, ormai, consolidata usanza che vige nel campo del calcio a livello giovanile una usanza nata da diversi anni orsono.
Premesso ciò, prima di tutto, desidero entrare nel merito di alcuni aspetti che potrebbero trarre in inganno o suscitare inutili polemiche. Il CONI è la massima espressione del mondo dello sport ed è come mi piace definirla la “federazione delle federazioni”; all’interno del CONI ci sono tutte le federazioni sportive, gli Enti di Promozione Sportiva, le discipline associate ed altri enti che hanno una loro piena autonomia gestionale ed amministrativa entro i limiti consentite dalle normative di riferimento. Le Federazioni a sua volta sono formate dalle Società che eleggono i propri dirigenti federali. Detto ciò bisogna prima di tutto chiarire che ogni Società è libera di agire all’interno della propria autonomia come meglio crede e comunque all’interno delle norme sportive. Il problema legato al pagamento del biglietto è un problema che si trascina da tempo che in qualche momento sembrava di possibile soluzione ma la situazione economica complessiva, Società Sportive comprese, ha inevitabilmente ritardato ogni possibile intervento. I costi di gestione degli impianti sportivi e dell’attività in generale sono esorbitanti ed oramai molte Società sono in una difficile crisi, motivo per cui cercano in ogni modo di farsi aiutare dai loro frequentatori. Bisogna altresì, per onere di cronaca, fare presente che l’incasso dalla vendita dei biglietti non è tutto utile per le casse sociali in quanto avendo una regolare gestione amministrativa una parte viene versata nelle casse dell’erario.
Comunque a prescindere da tutto riconosciamo che questo è un problema, uno dei tanti che attanaglia il mondo dello sport sul quale esiste già un tavolo tecnico formato dalla Federazione Calcio, dal CONI e dalle Società Sportive al fine di addivenire ad una soluzione che soddisfi tutte le parti coinvolte tenendo comunque fermo che l’obiettivo primario è quello di fare svolgere una sana attività sportiva, con istruttori preparati, in un ambiente idoneo alla crescita culturale e sportiva dei nostri giovani in una attività che oggi rappresenta un punto di riferimento importante di socializzazione e di impegno extra scolastico a prescindere dai risultati tecnici ed agonistici.
Riterrei importante, e ringrazio i tanti commenti, stabilire punti di incontro e di discussione su questi “veri” problemi perché il CONI con le Sue federazioni e Società deve essere in grado di ascoltare e recepire i messaggi costruttivi che provengono da più parti, nella speranza di un mondo sportivo sempre migliore, noi ci mettiamo la faccia e la volontà, gli altri ci aiutino con consigli che sono sempre molto graditi. Il CONI è e rimane a disposizione di tutti, le porte sono sempre aperte per ogni richiesta e/o chiarimento. A presto.
La risposta di Michele Barzagli, presidente Uisp Livorno – Volevo cercare di contribuire a quella lettera scritta dal sig. Giancarlo Canigiani riguardante il biglietto di entrata nelle partite di calcio minori. Purtroppo dobbiamo dire che queste considerazioni vengono fatte stante una situazione economico sociale molto difficile nella nostra città che coinvolge anche quelle attività che fino a qualche anno indietro nessuna famiglia poteva pensare di risparmiare anche costi come andare a vedere i propri figli nella pratica dello sport. E’ certo che le considerazioni sono del tutto vere, ma che hanno una logica, la logica di far sopravvivere una società sportiva che oggi è equiparata ad una società qualsiasi del nostro regime fiscale. E’ sempre molto più difficile offrire sport senza che non vi sia un prezzo. I Comuni hanno le proprie difficoltà, esternalizzando buona parte delle strutture sportive, anche senza alcuna garanzia al riguardo del rapporto sociale con il territorio, quindi la grossa responsabilità di tutta la promozione sportiva è ricaduta sulle società sportive, i suoi Presidenti, e i suoi dirigenti con responsabilità non solo amministrative ma anche penali. Questo però non vuol dire che in un momento di crisi davvero difficile per il nostro territorio non dobbiamo rispondere a tutti quei genitori, parenti che seguono i propri figli nell’attività sportive; forse oggi è davvero arrivato il momento di fare un punto e ripartire verso uno sport diverso, più attento al sociale, e con un coinvolgimento diverso anche dei genitori.
Per questo sarebbe importante che l’istituzioni fossero protagoniste insieme ai cittadini per rafforzare il concetto di Sport di Cittadinanza che da anni cerchiamo di portare all’attenzione del nostro territorio, con le nostre iniziative cercando di mettere in sinergia interessi diversi con obbiettivi comuni , quello di rispondere alla domanda di praticare sport per tutti a tutti. Credo anche che dobbiamo essere realisti, in quanto la disponibilità dell’assessore ad incontrare le società sportive è di tutto rispetto, ma ci domandiamo quale può essere la risposta che quel tavolo può dare al sig. Canigiani? Oramai siamo a fine legislatura ed è certo che una soluzione a tale problema occorre intervenire a monte e quindi alle politiche che la nuova amministrazione vuole adottare nel gestire e coordinare lo sport di cittadinanza con azioni concrete e dirette alle famiglie che necessitano molta più attenzione. La nostra associazione si rende disponibile come del resto nel nostro piccolo riusciamo a fare, per contribuire e rafforzare il concetto di sport di cittadinanza che per noi è un diritto fondamentale per una Comunità Democratica. Non per ultimo voglio ringraziare il Sig. Canigiani che ci ha dato la possibilità iniziare un confronto su come vogliamo il concetto di sport nella nostra città.
L’intervento di Fabio Palandri, presidente Arcieri livornesi – Intendo partecipare alla discussione sollevata dal Sig. Canigiani a proposito del caro biglietti facendo conoscere uno tralcio dell’esperienza della mia vita di sportivo e dirigente. E’ evidente che il problema nasce dal bisogno delle società di finanziarsi per far fronte ai costi della gestione della società. Io rappresento uno sport, il tiro con l’arco, che è tra i più poveri che vi possano essere nel mondo delle attività olimpiche. Nonostante le modeste risorse, tra i nostri tesserati vi sono tanti campioni di levatura mondiale che ci permettono di essere tra le nazioni più quotate al mondo, direi fra le prime e questo grazie al lavoro che le società esercitano alla base. L’attività agonistica benchè sia sempre di carattere almeno interregionale, è sempre aperta al pubblico e l’ingresso è gratuito. La nostra cultura o se vogliamo, il nostro modo di vedere e vivere lo sport è basato sul volontariato, quello vero, quello dei genitori, dei tesserati, dei tecnici che si rimboccano le maniche e danno il loro contributo gratuito in termini di lavoro, economico e di quanto altro è necessario per portare avanti l’attività. Le società si finanziano con i contributi dei soci e con il volontariato. Nonstante le modeste risorse si riesce a fornire l’abbigliamento di base per una presenza decorosa nelle gare, a pagare gli spazi delle palestre per gli allenamenti invernali, a gestire l’impianto sportivo ed a migliorarlo. Evidentemente non essendoci l’interesse di massa come invece c’è in altri sport, siamo abituati a gestire le attività con le risorse minime disponibili e questo fa conoscere a chi pratica il tiro con l’arco un significato diverso dello sport. La società livornese di tiro con l’arco ha tra i suoi tesserati atleti di livello nazionale che pagano le quote sociali come l’ultimo venuto e non pretendono niente oltre a quello che viene fornito a tutti gli altri tesserati.
Fabio Palandri Delegato provinciale FITARCO presidente compagnia Arcieri Livornesi
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“Le istituzioni dovrebbero prendere il coraggio”???
Qua l’unico che manca di coraggio sei solamente tu! basta semplicemente non pagare!
E’ vero . E’ una vergogna. Io ho giocato 27 anni a calcio, ma ricordo bene che da bambino i miei genitori non hanno mai pagato per venirmi a vedere, e neppure hanno mai pagato il mensile e nonostante girassero pochi soldi, ci passavano sempre la tuta e la borsa sportiva GRATIS.. Ora, invece apprendo che NONOSTANTE IL MENSILE , per ogni manifestazione sportiva per l’accesso agli impianti, deve essere corrisposto il prezzo del biglietto, che come ha scritto questo genitore puo’ essere addirittura di € 5. Capisco le spese, ma decisamente non approvo il costo di questa spesa. Mio figlio gioca a RUGBY e Vi garantisco che le spese sono tante, perché la trasferta piu’ vicina é Prato dopodichè bisogna andare in emilia e in Veneto per diverse volte, Ma Vi garantisco che per l’Entrata agli impianti noi genitori non abbiamo mai pagato un euro, inoltre a fine manifestazione , viene offerto sempre agli atleti un pasto.
Facilissimo ……vi mettete tutti d’accordo per due/tre partite NESSUNO paga
E vedrai come tornano indietro. …
vorrei rispondere a Mediocre, quello che dici sarebbe fin troppo facile, ma susciterebbe altro che una discussione davanti ai bambini, cosa che secondo il mio punto di vista è negativa e i risultati sarebbero devastanti, per quanto riguarda il coraggio forse ne ho avuto più di te scrivendo questo mio pensiero, che come ho appunto scritto non è condiviso da alcuni.
buon 2014
ritieniti fortunato che lo vedi giocare perchè c’è anche chi paga per vederlo stare in panchina. e non venite a parlare di meritocrazia perchè di Buffon e Messi li non ce ne è.Quella è la vera vergogna.
Altrimenti lo porti all’oratorio a giocare si diverte uguale.
eccerto!! Anarchia e scarso rispetto!
Allora io domani vado al Conad e il pane e l’acqua non le pago, perchè non lo ritengo giusto pagare dei beni di prima necessità!
E in farmacia magari non pago neanche i medicinali, perchè è un mio diritto curarmi anche se non posso permettermelo economicamente…
Boia, lo iniziate benino il 2014 con questi presupposti.
Io direi invece che se dovete andare a vedere i bimbi, per fomentare il loro odio, l’agonismo a colpi di insulti e offese, allora fate una bella cosa: non c’andate proprio.
Ragazzi, avete ragione… Ma l’italiano non è un optional!
P.s.: Nel basket non si paga un euro fino a non so quale categoria!
Problema solo del calcio!!! è tempo che lo dico ma sembra sia il solo a pensarla così! uniamoci e rifutiamoci! si paga già uno sbotto a stagione…poi la divisa…io ci sto!!!
Giancarlo hai perfettamente ragione, mai, davanti ai figli piccoli, accendere discussioni di qualsiasi genere. Vorrei aggiungere che sarebbe giusto inoltre adottare da parte dei genitori un comportamento più civile sugli spalti. Alla fine sono bambini che giocano e si divertono indipendentemente dal risultato.
Anch’io non condivido affatto che oltre al salato costo per far fare sport ai figli, si debba pagare il biglietto per vedere partite di bambini e ragazzetti, magari anche dopo essersi pagate le trasferte. Questo impedisce a molte famiglie di seguire i propri figli e nipoti nei campetti dove magari non c’è neanche il posto per sedersi. In molti altri sport non è così (io ho esperienza di basket, volley, nuoto e pallanuoto).
Senza contare poi l’esasperazione dell’agonismo che taglia fuori prestissimo dallo sport i soggetti più timidi e meno atletici, negando praticamente anche la possibilità di cambiare sport arrivati a 11 o 12 anni.
E’ regolare che per partitelle dilettantistiche si paghi un biglietto? Il CONI lo sa? E la SIAE, che non fa altro che bussare a quattrini con le scuse più fantasiose? Non è che questi soldi vanno in tasca a qualcuno che, chissà, forse ha anche diritto, nel senso che certe spese vanno comunque sostenute, ma ha scelto una strada un po’ “al limite”?
Giancarlo hai perfettamente ragione !!! Anche io e la mia famiglia abbiamo speso 25euro per il torneo di natale , e’ vergognoso approfittare della passione dei bambini. E non rispondetemi di portare mio figlio a fare un altro sport . Tutti hanno diritto di fare attivita sportiva , anche chi non se lo puo’ permettere. Giancarlo si e’ dimenticato di dire che ci sono avvte anche delle piccole trasferte che fra carburante e mangiare ti costano in tre almeno 50euro!!! Evviva lo sport….. defunto!!!!
Giancarlo 3 figli che fanno sport quindi n°3 rette da pagare …..ma mandali a corre sul Viale Italia o a fa le ‘orse con la bici alla rotonda e l’estate ai tre Ponti a notà ..un ti fa convince…
é proprio una vergogna le 5 euro a persona perché una famiglia e sempre composta da 4o 5 persone.fate il conto voi.i ragazzi del 2006 giocano15 minuti e se sono tanti ne giocano 3 a testa, le società si inventano le partite a posta per dividersi l’incasso basta con questi abusi ribelliamoci non li bastano i 300 euri ad inizio anno?
giancarlo capisco l’amarezza ma bisogna pure comprendere che oggi le società costano un sacco di soldi, una volta (come scrive mauro) si giocava senza spese per le famiglie, verissimo, ma a quei tempi i soldi evidentemente arrivavano da altre parti… a antignano c erano 2 squadre una dell ARCI e una dell ACLI, indovinate un po da dove arrivavano i soldi? ora che arci e acli vanno a braccetto soldi per la competizione ideologica non ce ne son piu… quindi se vuoi far trovare l acqua calda, il te caldo, le divise pulite, la tuta ginnica la borsa, il giaccone invernale etc etc.. devi partecipare pagando il biglietto, del resto il campo per la partita costa tanti soldi.. torno a ripetere giancarlo .. comprendo il tuo sfogo ma la realtà è questa.
concordo in pieno col padre …
bravissimo a sollevare la questione che mi sembra importante,io sono un nonno di 70 anni e non posso permettermi di andare a vedere le partite di mio nipote perché disponendo di una bassa pensione anche 5€ sono importanti per arrivare a fine mese.
Mi sembra che al giorno di oggi con la crisi che esiste in Italia sia un comportamento assurdo perché oltre al biglietto d’ingresso è anche molto cara la quota annuale di tutte le società ed i genitori vanno in difficoltà per far fare sport ai figli.
sinceramente 5 euro sono tanti soldi e ci vai minimo in due poi ci metti se volessero venire nonni ecc..diventa una spesa
Sono troppi 5 euro ,io e mio marito facciamo una volta per uno per andare a vedere le partite……pensare che in altri sport…tipo il rugby non si paga niente….e non solo le partite dei piccoli…..
io sono una nonna alla quale piacerebbe andare a vedere le partite del nipote di sette anni ……ma 5 euro mi sembrano proprio eccessive ed allora ci alterniamo una volta il nonno, uno la nonna e quando siamo tutti occorrono 25 euro!!!! Assurdo!!!!!!!
Pienamente ragione, sono troppi anche perchè già viene pagato un mensile che non è da poco.
Dovete venì ar camposcuolaaa!!!
Le partite di partite di pallavolo della serie C sono gratuite!!
quello che hai sollevato è un altro incivile problema, concordo con te!
fanno pagare i biglietti perché così devono foraggiare i DIRIGENTI,DIRETTORI SPORTIVI,PSEUDO-ALLENATORI,CUSTODI,PRESIDENTI QUAQUARACCUA’, GIOCATORI FALLITI CHE GIOCANO NELLE PRIME SQUADRE (tipo PRO LIVORNO SORGENTI,PICCHI,PONTINO,ANTIGNANO)…ci sono giocatori di queste squadre che prendono sui MILLE euro…e chi contribuisce a questi stipendi? i settori giovanili con le varie quote mensili e i biglietti….E’ UNO SCHIFO
**amaranto 67: tutto vero quello che hai detto dell’attività fatta in passato ma le società dovrebbero ridimensionare le proprie ambizioni….la tuta anziché dell’adidas facciamola comprare di una marca minore…idem per le altre cose….anziche voler fare i campionati regionali …campionati provinciali…anziche portare i ragazzi in montagna la preparazione si può fare benissimo anche a Livorno…nn c’è bisogno di fare i pottaioni a portà i bimbi a fiumalbo pievepelago o sestola…..poi i TORNEI servono solo per guadagnare con ingressi e colazioni e panini della struttura sportiva….ingresso gratuito per tutti….invece no le società hanno anche la pretesa di farci accompagnare i nostri figli alle partite fuori livorno….
Metteteci anche le spese per l’acquisto dei corredi: due per le partite, uno per l’allenamento, due paia di scarpette, due tute, il borsone, altri accessori; il tutto scelto e preteso dalle società e …. dagli Sponsor !? Sono centinaia di euro all’anno! E poi gli si fa pagare anche l’ingresso alle partite “!!! Io sono un nonno, ci vado qualche volta e pago, ma i genitori no, assolutamente, NO !
I miei giocano a rugby, ingresso libero e tanto divertimento. Tra le altre cose le società rugbistiche non hanno sponsor come il calcio. Loro si che ne hanno tanti e fanno pure pagà?!?!?!?
Portateli via così imparano a chiedervi non solo la retta mensile ma pure la “gabella” domenicale
Non è vero che è un problema solo del calcio….è un problema solo toscano… in altre regioni vedi Emilia o Lombardia non pagano fino agli juniores e a Livorno ancora peggio perché a massa Lucca o Pisa si paga 3 euro
caterina mi spiace ma non hai portato un esempio calzante, curarsi SI è un diritto anche se non si è economicamente in grado di pagarsi le cure… ed è dovere dello stato e di una società eticamente avanzata farsi carico della salute della collettività e degli individui che la compongono..
Anch’io per mio figlio pago la rata annuale + il kit (tutti gli anni viene cambiato e a qual cuno non è ancora arrivato) + 5 € di biglietto a partia (è nato nel 2006) In più non di rado gioca sia il sabato che la domenica per rimpiazzare chi manca e anche li non viene premiato il sacrificio delle famiglie ma sono le famiglie che Ripagano il biglietto altre 5€ come minimo….
fai giocare i tuoi figli a basket …al meloria non si paga per vedere le partite
Allora io non devo far fare a mio figlio lo sport che più gli piace così io non pago? Non è giusto !!! Lui fa calcio che tra l’altro e lo sport dove è più portato e più gli piace …per i 5 euro sono d’accordo che sono troppi dovremmo non andare per un mese mandare i bambini con gli allenatori vedrai come abbassano i prezzi !!!
Basterebbe fare 5€ a famiglia, penso sia onesto, basta che poi i furbi non se ne approfittino…
In qualità di genitore di un figlio che da otto anni gioca a calcio, posso comprendere lo sfogo del genitore,ma ritengo che sia difficile da soddisfare, proprio perché la mancanza di sponsor costringe le società a rastrellare il piu’ possibile. Le spese ci sono e non sono poche, dipende ovviamente dal livello del campionato che si affronta e dal personale impegnato delle attività. In diverse società di tono minore vedo che nonostante i problemi di cui sopra, si preferisce l’acquisto di completi sportivi di marca che poi sono pagati dai genitori ! (Ronaldo calca campi diversi…)un approccio sbagliato da diversi punti di vista. Purtroppo anche le società che una volta non facevano pagare si sono quasi tutte adeguate al sistema, quindi non resta che…organizzarsi.
Anche se giochi a squash o a bocce….
purtroppo e’ vero 5 euro a genitore per accompagnare un figlio piccolo al campo e’ troppo e si dovrebbe fare qualcosa anche perche il padre …la madre …e i nonni ..diventa una cifra alta ..almeno chi accompagna il ragazzino l’ingresso dovrebbe essere gratuito.e’ anche vero che le societa spendono molto di piu della quota associativa che un genitore paga ,ed il calcio e’ uno degli sport dove si paga di meno.
per rispondere ad un precedente commento ,nn e’ assolutamente vero che ogni anno si cambia il kit ,a meno che il ragazzo cresce quindi cambia taglia ,o cambia societa’
E chi sarebberebbero i furbi?
POSSIAMO ANCHE FARE L’ESEMPIO DEI BAGNI A LIVORNO. E’ UN DIRITTO DI TUTTI I CITTADINI AVERE IL PASSAGGIO PER ARRIVARE AL MARE. PERO’ A LIVORNO SE PASSI DAI BAGNI DEVI PARARE UN BIGLIETTO DI CIRCA 5 €. ALTRIMENTI NON TI FANNO PASSARE. COSA DOBBIAMO FARE ENTRARE DI FORZA E LITIGARE ?
Voglio fare una considerazione, ovvero 2 conti in tasca. Medialmente a un concentramento di calcio di bambini , partecipano circa società con una media di 15 bambini per squadra (15 x 5 ) = 75.
I bambini normalmente sono accompagnati da 2 genitori ( 75 x 2 ) 150
N° 150 genitori/parenti x e 5 c.a. = € 750
Se poi il concentramento c’é anche il giorno seguente ( sabato/domenica) si ha:
750 x2 = € 1.500 INCASSO
Si hanno 1.500 € di spesa per 2 giorni??????????
MA FINIAMOLA !!!!!!!
Facciamo fare ai nostri figli lo sport che piu’ li diverte ma ribelliamoci a questo soppruso.
cosa saranno mai 5 € dopo aver acquistato al proprio pargolo scarpette da gioco da 250 €?
concordo in pieno col padre
ALCUNE SOCIETà MENO”RICCHE” FANNO DI QUEI 5 EURO MOLTIPLICATO 20 O 30 UN TESORO E NE HANNO BISOGNO TIPO QUELLA DOVE GIOCA MIO FIGLIO,SE METTI UN OFFERTA AL POSTO DEL BIGLIETTO UN VEDI UNA LIRA TE LO DICO IO,BRONTOLANO POI VANNO AL BAR E CI SI FINISCONO TRA AMARI SIGARETTE E MAGARI MACCHINETTE CIUCCIA SOLDI,PAGARE QUEL BIGLIETTO SIGNIFICA DARE UNA MANO AL TUO BIMBO,CIOè ALLA SOCIETà DI APPARTENENZA CHE HANNO SPESE DA SOSTENERE(LO SO FACCIO IL DIRIGENTE),NON SIATE RIDICOLI.
Un’idea potrebbe essere qulla di smetterla di invadere (almeno 2 adulti per bambino) campini di allenamenti e partitelle varie di figlioli dai 6 anni in poi ! Lasciarli al campo e andarli a prendere alla fine è, a mio parere, il modo migliore per evitare di pagare 5 euro e forse faremmo del bene ai ns figli ! E per le trasferte: organizzarsi e fare a rotazione tra i genitori invece di andare a flotte? E smetterla di organizzare cene e controcene post partitelle ? Iniziamo con lo smettere ad andare ad assistere agli allenamenti, poi lavoriamo sul resto e forse un giorno smetteremo di chiamare “il mi bimbo” un costolone d’ottantacinquechili con moglie e du figlioli. Bona !!
Rugby, tutto altro sport, e cioè un vero sport, a confronto del malato calcio. E questa discussione ne è solo un esempio.
Ma si! bell’esempio ai bambini:
“Guarda amore, mamma e babbo non pagano perchè sono più ganzi degli altri e fanno cosa gli pare!”
BASTA con i genitori che vanno alle partite a rovinare i figlioli!! partite a porte chiuse…tanto il calcio e’ solo uno sport da ignoranti.
solo nel mese di dicembre,visto che ho 2 bambini che giocano a pallone,tra me e mio marito abbiamo speso uno sbotto….!!!!!!
Non capisco che bisogno ci sia di discussioni in presenza dei bambini. La soluzione più semplice nonchè logica te l’ha appena fornita gabry proprio sopra di te.
caro giovanni altieri..dalla tua risposta si capisce benissimo che te non sai neppure come è fatto un pallone da calcio…
5 euro a famiglia? e se ci va solo un genitore? e se sono separati?…tutti gratis….e allenatori senza rimborso…o quanto meno un vero rimborso e no 4 o 500 euro per allenatori che lo fanno solo per lo scopo lucroso
Questa é una di quelle problematiche che non mi fanno dormire la notte……..l
Non tutti pagano delle scarpette 250€ …..e poi chi va a vedere un figlio e magari sono 5 persone sono 25 euro a settimana….certo le società veramente non hanno freni…ai bimbi il completo viene pagato dai genitori più hanno la retta mensile… tra poco li daranno le bollette da pagare!!!! Ci credo che lo sport va sempre peggio….
suo figlio deve fare lo sport che più piace, questo però non significa che i soldi che la vostra famiglia mette nella attività di suo figlio vadano a introitare altre componenti della società stessa…prima chi stava alla porta a dare i biglietti lo faceva da volontario,in quanto dirigente di società…oggi ci sono quelli che stanno all’ingresso a staccare i biglietti prendono parecchi soldi…..in quasi ogni società è così…provi ad informarsi in società e vedrà che non sanno che rispondere
vedrai qualcuno paga per le trasferte……..
Paolojuve , ma te lo paghi il biglietto , visto che sei un dirigente ?Senno fai come quelli che dicono che l’ imu e’ giusta , magari un pagano il mutuo perche’ la casa gliel’ hanno regalata!!!
Ho letto tutti i commenti e mi sembra che non è stato colto un aspetto che ritengo non meno importante della difficoltà per alcuni di pagare i 5 €.
Ma quale tipo di insegnamento diamo a molti ragazzini, che già da soli si sentono dei campioncini arrivati se gli dimostriamo che per venirli a vedere addirittura siamo disposti a pagare, e non importa quanto.
I soldi mancano alla maggioranza delle società sportive, sforziamoci di trovare altre fonti di finanziamento e smettiamo di dare cattivi esempi.
Lo sport dovrebbe servire a mantenere un corpo in efficenza ma anche ad all’educare l’individuo fino a fare diventare un bambino un uomo di sani principi.
Condivido in pieno soprattutto per le categorie della scuola calcio, da piccoli amici ad esordienti fair play. Annosa questione a cui le federazioni a livello provinciale non si sono mai interessate…anche perchè far fare scuola calcio e costa…tanto…come costa tanto mantenere una società dilettantistica in vita.
Le varie societa’ ,percepiscono circa 400 euro di media per ogni bambino!Escluso corredo che costa una media di 150 euro.Gli allenatori spesso non vengono neanche rimborsati per un caffe’!Circa 50 euro dei 400 servono solo per l’iscrizione e per foraggiare le varie assicurazioni e le varie associazioni (ogni giorno ne nasce una nuova, ma a cosa servono?).Le strutture sono spesso fatiscenti cosi’ come le attrezzature a disposizione!Ditemi voi dove vanno a finire tutti questi soldi!In piu’ fanno pagare anche il biglietto! Allora ribadisco: chi ci mangia sopra? io ce l’ho una mezza idea…….
Solo al calcio vige questa regola e anche noi se vogliamo vedere mio figlio ( 2003 ) dobbiamo pagare e spesso mi sono lamentata…. Non solo i campi da calcio vanno mantenuti ma tutte le strutture sportive! Mia figlia gioca a pallavolo nella massima serie e non pago!….
In Romagna ad esempio pagano solo quelli in trasferta…..sarebbe già qualcosa.
Condivido è una vergogna……intervenga la FIGC …..
a molti fanno fare due partite a settimana, sicche’ raddoppiate per due!!! I bimbi sono semplici polli da spennare!!!
Perdonatemi, anche io sono mamma di un bambino di otto anni che gioca a calcio. so per certo che i nostri allenatori non percepiscono nulla, forse 50 euro di rimborso spese quando gli va bene ma non sempre, non penso esistano società che pagano gli allenatori della scuola calcio
Concordo a pieno con la lettera di questo padre anche perche vorrei far notaere che sono bambini di 5 6 7 anni che ancora non vanno alle partite in modo autonomo , per cui almeno un genitore, secondo me, dovrebbe entrare in modo del tutto gratuito proprio come accompagnatore
babbo mamma 4 nonni tot. 30 euro…..considerando i tempi di una partita di un 2004 con le sostituzioni ( obbligatorie tutti devono giocare ) giochera si o no 15 minuti…….Giusto il commento di Liburnico polli da spennare, se poi uno emerge meglio ancora altrimenti ci si è guadagnato sopra egualmente !!!
rugby Lions Amaranto, quota annuale 220 euro, tutto l’abbigliamento gratis, niente quota d’ingresso, tutto l’anno con allenatore, preparatore atletico, medico societario, tutto incluso. UNICA PECCA …. IN MASSIMA SERIE IN ITALIA puoi arrivare a guadagnare 4-5 mila eruo al mese invece dei milioni dei calciatori ,,,, i SOLDI CHE PAGHIAMO SUI CAMPI DI CALCIO servono a finanziare tutto lo SCHIFO che gira intorno al CALCIO
MEDITATE …
Non mi trovi d accordo,
30 anni fa piu o meno gli ingressi erano a pagamento, l’ingresso era intorno 1000 lire, per eventi e in certi campi poteva essere di piu’…
Gli spogliatoi erano container spessissimo, chi vendeva alimenti e bibite erano su tavolini da picnic, spesso c era pane e pomodoro molto buono ma tutto era improvvisato…, li poteva starci l offerta libera…
non conosco le realta di oggi ma penso che gli spogliatoi siano in muratura ed i servizi siano piuttosto decenti cosa che allora era raro!
Bisogna avere anche l’umilta di star fuori se non possiamo permettercelo, di certo i figli capiranno i grossi sacrifici che fate per loro!
Ecco proprio perché sei dirigente ….ma te le paghi 5 € alla partita DIRIGENTE……ma via
Purtroppo è tutto il sistema che non va, 5 € sono veramente troppe, qualsiasi bambino deve avere la possibilità di fare lo sport che ama, ai miei tempi io ho 42 non si pagava niente e le società davano gratis tutto il kit e le risorse erano uguali ad oggi quindi? Ora c’è troppa gente che ci vuole mangiare ….e poi ci sono quella specie di DIRIGENTI cosi si fanno chiamare e lo scopo qual’è un pagare al campo ed avere la tuta e il giaccone della società pagato da noi genitori…..,..mah
Volevo rettificare una cosa , e’ giusto e doveroso pagare ma 5 euri sono troppi per vedere bambini giocare
PROBLEMONE……
CMQ…..SOLO AL CALCIO SI PAGA. PER VEDERE BASKET, VOLLEY PER ESEMPIO LE PARTITE (SI TRATTA DI FIGLIOLI…..) NON SI PAGA NIENTE! IMPARARE!!! E POI MAGARI, SOCIETà DI CALCIO CHE HANNO LA PRIMA SQUADRA CHE FA PRIMA SECONDA O TERZA CATEGORIA…PAGANO I GIOCATORI…MA SMETTIAMOLA!!!
Finché la priorità sarà il calcio, Livorno non si riprenderà. Una città morta, che scende in tutte le classifiche (non solamente quelle calcistiche), dove regna il pressapochismo e molta ignoranza. E l’economia in mano a pochi “potenti”, che con il calcio tengono “a bada” migliaia di Livornesi, divisi tra baby pensionati, pensionati e disoccupati. Svegliatevi, fatelo per i vostri figli ed i vostri nipoti.
Io e mia moglie ormai ci alterniamo da anni per poter vedere giocare nostro figlio. Ma oltre a questo mi chiedo: ma se qualcuno controllasse gli impianti dal punto di vista della sicurezza (e di corsi di aggiornamento sulla sicurezza ne abbiamo fatti tutti), siamo sicuri che resterebbe qualche impianto aperto? A volte mi chiedo come fanno a stare in piedi certe tribune o quale santo protegge i nostri figli negli spogliatoi quando si asciugano i capelli col phon… Pensiamoci subito.
Volevo ringraziare quilivorno.it, per aver accolto la mia lettera e L’assessore Bettini e il Presidente Giannone per la pronta risposta, credo che questa sia la giusta strada per arrivare ad una soluzione
cordiali Saluti
Giancarlo
se la smettessero di pagà i giocatori di prima squadra vedrai che non ci sarebbe bisogno di pagare per vedere i propri figli.
Mi pare di capire che solo nel calcio succedono queste cose e siccome la differenza con gli altri sport stà nel pagare i calciatori falliti di categoria probabilmente è proprio quella la causa. Tutti per fare sport paghiamo qualcosa, perchè i “calciatori” devono essere pagati a discapito dei ragazzini? Si alleneranno si e no 2 volte la settimana, non sanno fare 20 minuti di corsa e ci offrono spettacoli indecorosi durante le partite!!!!
Bello sei un mito, un ..costolone.. m’ha fatto mori’
….dicci la mezza idea…vuoi una mano a tirarla fuori?…tipo dirigenti o falsi direttori sportivi…presidenti sotto mentite spoglie?
E’ una vergogna,anche perche’ tutte le settimane dobbiamo frugassi, e poi ci sono famiglie che sono costrette a far saltare le partite ai bimbi perche’ non hanno i soldi e questo non e’ giusto.
Giancarlo, la cosa va portata avanti perche’ e’ giusta,perche’ oltretutto dobbiamo sobbarcarci l’iscrizione e tutti gli annessi e connessi,anch’io ci stavo pensando, ma non ho mai trovato chi mi dava una mano.
È uno schifo.io personalmente spesso ho chiesto ai genitori di portare i figli alle partite ma non entrare
mi pare anche che disoccupati e pensioni minime paghino i ticket come tutti gli altri, stessa cosa per i medicinali.
Vi sembra regolare che un genitore accompagna il proprio bimbo di 5 anni per una partita e deve pagare 5€ se è da solo o 10 € entrambi i genitori ??
È scandaloso, deve essere a offerta !!
le società dovrebbero fare qualcosa !!
VERGOGNA !!!
Dopo aver letto le risposte dei vari enti preposti ,sono ancora piu’ “arrabbiato”….specialmente apprendendo che anche il comune eroga….a maggior ragione meglio che non esterni la mia mezza idea…anche perche’ non me la pubblicherebbero di sicuro ..a buon intenditore…..
Ho letto tutti gli interventi e come al solito la colpa è della crisi! Ma quale crisi? Mio figlio ha giocato a calcio 17 anni ed ha smesso da cinque. Erano anni che pagavo 5, 6 ed anche 7 euro per seguirlo. E siccome me lo dovevo anche portare a volte per trasferte di centinaia di km, cosa facevo restavo in macchina ad aspettare? Questo giochetto va avanti da tempi non sospetti quando di crisi non ce n’era. Mi capitava di doverlo portare sabato e domenica, poi gli inutili ed onerosi tornei estivi ed infine le preparazioni estive. Finalmente se ne parla vediamo se succede qualcosa ma non credo proprio perché con questo sistema escono fuori i rimborsi spesa un po per tutti anche a chi è inutile.
MA LASCIATELI UN PO DA SOLI a vivere la loro vita senza babbo e mamma COSI CRESCONO NON SOLO I MUSCOLI MA ANCHE IL RESTO.
….e quei tornei assurdi che devi accompagnarli che durano tutto il giorno e devi anche mangiarci!!!!???…che business e??!!…sara anche vero che le societa stanno passando momenti di crisi….come tutti….ma anche noi!!???…mi associo a giancarlo e ti ringrazio per la questione sollevata,BRAVO!!!!!apri una pagina su facebook e da li organizziamoci….
Hai centrato il vero problema secondo me !!!
il rugby fa schifo
Non capisco una cosa, le spese sono solo nel calcio ? gradirei una risposta dai signori del Coni, Figc,Uisp, che parlano in politichese, come mai nel volley, basket, rugby non si paga alle partite dei bambini? Oltretutto se abbiamo la fortuna ( o sfortuna ! ) che il bambino viene convocato per 2 partite nel fine settimana, ci troviamo costretti a pagare € 20,00. Vergogna!!!
Mi hanno detto dei genitori però che la quota annuale della pallavolo è di 800 euro annuali, ora non so se è vero quindi chiedo quanto si paga di iscrizione annuale negli altri sport? Nel rugby ho visto 210 ma come fate a pagare tutte le spese e le iscrizioni ai campionati l’affitto dei campi avrete altri introiti.
In tanti campi delle giovanili del centro nord non fanno pagare il biglietto d’ingresso !!!!! loro non sono fenomeni !!!!!
Sono d’accordo, la maggior parte dei genitori sarebbe meglio stessa a casa soprattutto quella categoria che offende gli arbitri a priori, che sono ragazzi/e poco più grandi dei nostri, che devono imparare e farsi le ossa che si mettono a disposizione di questo sport ed in cambio vengono insultati e a volte anche aggrediti dai genitori dei campioncini che non possono perdere una partita per un errore fatto per inesperienza ( non credo visto la miseria delle società che siano corrotti!), primo o poi nessuno vorrà più fare l’arbitro! Così i nostri figli non potranno più giocare. Inoltre bell’esempio che danno!
“tornei assurdi che DEVI accompagnarli”?? DEVI? Ma quando mai, VUOI accompagnarli!
Ma non si potrebbero obbligare le società a pubblicare i bilanci …….. si parla tanto di trasparenza mi sembrerebbe giusto vedere che fine fanno i soldi.
Le società sportive dovrebbero essere senza scopo di lucro e così forse è ma se lo mettono nero su bianco siamo tutti più sereni.
Parlo da istruttore del gioco calcio ( dunque elemento non pagante ).
Cinque euro a persona sono un abominio. Facendo due conti veloci veloci e mettendosi nella “”migliore””delle condizioni, dunque una sola partita a week-end seguita da un solo genitore, alla fine dell’anno vengono sborsati circa 180 euro di biglietto tra partite classiche e tornei di Natale, Pasqua, TorneoX ecc ecc.. ( inoltre data la durata delle partite, il singolo individuo gioca mediamente 15-20 minuti)
Sono pienamente d’accordo nel togliere il biglietto d’ingresso, ma mi riferisco soltanto alla categoria Piccoli Amici-Pulcini.
Credo sia già più tollerabile il biglietto quando i bimbi iniziano ad essere intorno gli 11-12 anni, dove la presenza del genitore non è più una costante in quanto il figlio è già più autosufficiente.
Tuttavia ciò che mi preoccupa più del biglietto, sono i commenti di alcuni GENI. “non pagare il biglietto”, oppure “lascia i figlioli all’istruttore e valli a riprendere quando hanno finito”.
Ma volete togliere ad un pargolo la cui età oscilla tra i 5 e gli 8 anni la soddisfazione appena uscito dal campo di dire ‘ boia babbo hai visto che gol ho fatto?!” Inoltre gli istruttori spesso solo soltanto due e si trovano a gestire orde di marmocchi a botte di 10 alla volta ( minimo ), per cui la presenza di un genitore è un toccasana per farli stare tranquilli.
Riguardo i soldi non venitemi a dire che gli istruttori lucrano sull’attività da loro svolta! Fare l’istruttore è attività di VOLONTARIATO! Se c’è qualche soldo dietro è unicamente rimborso spese di benzina ( a volte ci sono trasferte assai fuori mano ), e comunque anche quello SE C’è, è riservato soltanto a chi è in società da anni, se sei nuovo non vedi un centesimo ( come è giusto che sia )
Cosa vuol dire società meno ricche? Con meno bambini? Ma il comune li dà questi soldi o no li da a tutte le società o no? Se si che fine fanno vanno a pari con l’affitto del campo? Allora quante altre spese rimangono? Si faccia un po’ di chiarezza così ci rendiamo meglio conto.
Lo SPORT significa imparare a stare insieme, a confrontarsi con gli altri, significa scoprire le proprie capacità e i propri limiti, sperimentare l’audacia e le emozioni di successi e fallimenti. Significa inoltre coordinazione motoria, salute fisica e disciplina dell’alimentazione e dei comportamenti. Lo SPORT è anche spettacolo di campioni superpagati, aggregazione di insofferenze e depressioni ed altri mali dell’individuo e della società.
Il nome è lo stesso – purtroppo – ed a volte si fa confusione. In Italia questa disciplina educativa, forse la più importante di tutte, viene gestita e controllata dall’istituzione scolastica soltanto in minima parte e lasciata al mondo delle piccole società sportive spesso finalizzate alla mera ricerca del campione, anche da un punto di vista economico. Altre sono gestite da volenterosi, gran brave persone ma spesso non provviste di adeguate preparazione. Il CONI da linee guida ma non ha personale in numero e preparazione tale da essere presente in ogni piccola società per supervisionare il lavoro svolto.
Quello del biglietto è la punta dell’iceberg di questa problematica così importante ed ampia e così incidente nella società attuale. Mi sarei aspettato dall’assessore allo sport e dal presidente provinciale del CONI un commento non solo amministrativo ma che mirasse al cuore del problema.
Difatti far pagare il biglietto ai genitori è un fatto grave ma soltanto marginale della più ampia tematica se sia giusto o no lasciare che l’educazione sportiva di bambini e ragazzi sia così bistrattata. In molti paesi sviluppati e non e sicuramente in tutti gli europei, è addirittura vietato praticare l’attività sportiva a bambini e ragazzi fino ai 15-16 anni al di fuori delle istituzioni scolastiche o parificate.
Sergio Tobia, ex presidente Livorno Rugby Speranze Biancoverdi.
Contributi di genitori, dei sostenitori, piccoli sponsor, tanti debiti … lacrime e sangue, come sul campo. La Federazione da contributi per i nuovi impianti, l’ammodernamento degli esistenti e i centri di formazione se le società vengono riconosciute tali (il Livorno Rugby lo è da 3 anni). Oltre a questo c’è il progetto “Rugby di Base” con il quale ogni anno la federazione gira alle società meritevoli – sempre nel settore della formazione e propaganda – circa 1milione di euro. I contributi del Comune vanno in conto alle ben più elevate spese di manutenzione degli impianti che un tempo veniva curata dal Comune stesso, mentre – viceversa – si paga un canone di concessione per gli impianti in dotazione come ha ben spiegato l’assessore. Nel Rugby Livorno le quote sono più elevate ma costi di traferta e terzi tempi sono spesso pagati dalla società, come pure i “pochi” corredi sportivi all’iscrizione e poi ogni due o tre anni. Credimi è dura, molto dura.
Ovviamento nessun biglietto all’ingresso, se non alle partite dei campionati semi-professionistici, cioè serie B e serie A. Pochi euro, più o meno quanti ne ha pagati il babbo per vedere suo figlio.
…bimbi di 11 e 9 anni…a Sesto Fiorentino CHE FAI…l’accompagni!
Io non sapevo neanche che si pagasse per vedere giocare i propri figli che già pagano, nella quasi totalità dei casi, una quota annuale o mensile per giocare.
Sinceramente la notizia mi fa inorridire. E’ vero che nessuno obbliga i genitori ad andare ad assistere la partita del figlio… ma vi sembra una cosa da paese civile ? l’offerta libera può essere una soluzione.
Credo abbia fatto bene questo genitore a far luce su questo aspetto.. e vediamo adesso dopo la fiumana di parole se seguiranno dei fatti.
Come al solito tanti discorsi per condensare il tutto in: se non ci sono soldi le attività non vanno avanti, quindi…… Chi paga le spese se gli sponsor non ci sono quasi più’? Comunque rimanete con i piedi per terra è comprate ai figli materiali da categoria, tanto in serie A pochi arrivano….
Foraggia il calcio allora, e non brontoliamo, per un bambino che fa sport 1000 euro l’anno? ripeto 1000 euro l’anno? beato/a te …
che le società abbiano spese da sostenere lo sanno tutti… A casa mia quando cisono meno soldi, si spende meno, si eliminano spese superflue o meno importanti. LE SOCIETA’ paghino meno gli allenatori, i dirigenti (5 euro NON PAGATI SONO 200-250 euro ALL’ANNO) , meno abbigliamento, meno tutto insomma
Tanto ora tutto questa casino produrrà il risultato che si, saranno abbassati i prezzi dei biglietti così tutti faranno un figurone, e da settembre aumenteranno notevolemente le quote di iscrizione