Lampedusa, di chi è la colpa?

Lutto Nazionale per la morte di centinaia di donne, bambini, uomini: profughi da guerre, dittature e povertà. Persone che se fossero riusciti a toccare terra sarebbero state rinchiuse, da quelli stessi che oggi si commuovono ipocritamente, in quei centri (CIE) simili alle galere, dove avrebbero passato settimane, mesi, anni trattati come bestie nell’indifferenza generale, anche di quelli che oggi piangono lacrime di coccodrillo: da Napolitano a Letta e Alfano.

Era impossibile per il governo non fare nulla davanti ad una tragedia simile, ma i personaggi e le forze politiche che formano questo governo sono le stesse che da anni attuano una politica repressiva nei confronti degli immigranti, sia che di quelli già nel nostro continente sia di quelli che stanno cercando di arrivarci.

E se a livello europeo, con la complicità dei governi italiani, le politiche tendono sempre di più a militarizzare le sponde dell’Europa, riducendo i migranti, non importa se “legali” o clandestini, ad essere considerati solo come manovalanza di riserva, illegale o precaria, in ogni caso ricattabile , In Italia da anni, da parte di ogni governo sia di destra che ancor più di centrosinistra, sono state fatte leggi contro i migranti: come quella che trasforma in un reato penale un semplice illecito amministrativo, come quello di non avere documenti, criminalizzando per legge lo stato di “clandestino”.

Ma non solo; leggi che, legando il permesso di soggiorno al lavoro, in una situazione di crisi economica come l’attuale, relegano un settore importante della popolazione italiana e della classe operaia in una situazione di costante disagio, sempre a rischio di perdere con il lavoro quei pochi diritti acquisiti per se e per la propria famiglia in anni di lavoro e permanenza.

E’ bene ricordare, quindi, che questa politica non è solo il frutto della destra razzista della Lega e berlusconiana e che le prime misure contro l’immigrazione furono fatte dal centro-sinistra nella persona di quello che oggi è considerato il “Saggio” della nazione e cioè da Giorgio Napolitano che, insieme alla sua collega di partito Livia Turco, istituirono la legge 40 del 1998 che contemplava i CPT centri di permanenza temporanea.

Il centrosinistra è quindi pienamente responsabile delle politiche repressive che si sono succedute negli anni, creando anche quel clima culturale che fa dire a molti italiani che “se ne stiano a casa loro”.

Ma anche la stessa sinistra radicale deve avviare un processo di riflessione e autocritica: per la sua subordinazione a culture xenofobe, che hanno impedito una volta al governo, di porre la questione dell’immigrazione con forza; per l’incapacità a vedere nei fratelli migranti una soggettività con cui rapportarsi, aiutare ad organizzarsi in modo autonomo ed indipendente, allearsi nel rispetto delle proprie differenza nelle quotidiane battaglie per la difesa dei propri diritti e delle proprie condizioni di vita.

Per questo crediamo che una volta passata l’emozione di questa tragedia, la situazione non cambierà. Per questo è necessario mobilitarsi per il diritto alla libera circolazione delle persone, contro le quote che creano solo clandestinità, e per il diritto all’asilo e all’accoglienza, contro un sistema economico che relega nella povertà intere popolazioni a cui vengono rapinate immense ricchezze e imposto, insieme a governi autoritari e corrotti, politiche pesantissime di austerità.

Fabio Giusti

SINISTRA ANTICAPITALISTA LIVORNO

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