La preoccupazione dei trasportatori sul fermo proclamato il 9 dicembre

Come noto, la quasi totalità delle Associazioni rappresentanti il trasporto professionale in Italia, avevano proclamato un fermo dei servizi di trasporto per dal 9 al 13 Dicembre. A seguito degli esiti degli incontri avvenuti nei giorni scorsi con il Governo, e preso atto del venir meno delle motivazioni che avevano portato alla proclamazione unitaria del fermo tutte le Associazioni dell’autotrasporto hanno revocato la protesta. Tale senso di responsabilità è mancato tuttavia a Trasportounito e ad altre sigle minoritarie, che non solo hanno confermato il fermo, ma si sono affiancate a movimenti di protesta del tutto estranei all’autotrasporto (cobas del latte, cobas del mais, comitati riuniti agricoli, movimento dei forconi, forza d’urto, alba dorata Italia, life, azione rurale Veneto, ed altri). L’autotrasporto, quello vero, non può che prendere le distanze da ogni forma di strumentalizzazione il cui unico risultato sarà quello di creare disagi e tensioni nel Paese. La quasi totalità delle Associazioni è ben consapevole delle problematiche delle imprese di trasporto e le ha ben rappresentate al Governo; ma è al tempo stesso consapevole che – nell’attuale contesto economico e politico – quanto ottenuto con il protocollo del 28 novembre scorso, rappresenta il miglior risultato che era possibile ottenere in questo momento.

Mettere in atto una protesta, nonostante gli impegni che il Governo si è assunto con la categoria, significa produrre sia danni economici per il settore e per l’intera economia, sia una perdita di credibilità nei confronti dei clienti italiani ed esteri che non ci possiamo assolutamente permettere. La preoccupazione – rappresentata a livello nazionale ai competenti Ministeri ed a livello locale alla Prefettura – è che siano garantite le condizioni di sicurezza ed operatività, ai trasportatori che non si riconoscono in questo stop del tutto inopportuno.

 

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