Idv: viabilità, basta morti e feriti. Subito misure impopolari ma necessarie

Livorno sembra essere diventata la città degli incidenti stradali: dopo la sequenza tra gli incroci e le rotatorie di viale Sauro, le cronache più recenti riportano un’ennesima vittima a San Marco e tre feriti a Barriera Roma. Da anni abbiamo messo in guardia l’amministrazione, i cittadini e certi politici zoticoni dal pericolo della mobilità “anarchica” a Livorno: per il gusto della libertà di sosta e di corsa, si trascurano le più elementari regole di civiltà, volte a tutelare la sicurezza dei cosiddetti utenti deboli della strada: anziani, ciclisti, invalidi, pedoni, letteralmente terrorizzati dalle auto sfreccianti a tutto gas e bloccati da chi parcheggia ovunque gli capiti.

Certamente le nuove installazioni in viale Sauro difettano di un’adeguata segnalazione e per questo chiediamo immediati provvedimenti, ma il problema principale resta quello di colpire gli eccessi di velocità. Io stesso, come tutti i cittadini, alla guida sono spesso tentato dall’acceleratore (soprattutto quando ho fretta) e ho sempre la tentazione di infrangere i limiti mettendo in pericolo la mia incolumità e quella altrui, per questo mi rendo conto che serve un maggiore controllo, anche se impopolare e antipatico: autovelox fissi (solo a Livorno non esistono?), rotatorie, corsie preferenziali per bus protette da cordoli (incredibilmente rimossi in passato, anziché segnalarli meglio, solo perché c’era chi ci sbatteva contro!), semafori e dossi artificiali. Abbiamo bisogno della gamma completa dei sistemi di riduzione della velocità, come si fa ormai ovunque, senza più inseguire il facile consenso di coloro che concepiscono la mobilità come una giungla in cui vige la legge del più forte.

Andrea Romano – Consigliere comunale IDV Livorno

 

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