Gare remiere, che tristezza! Ora vige la legge del vincere

di gniccolini

Si sentono già i brividi, le emozioni di appassionati e vogatori, in questi pochi giorni che ci separano dall’atteso Palio Marinaro. Se però guardiamo più intimamente, molto più da vicino , potremmo scorgere del risentimento, rabbia nei ragazzi dei gozzetti a 4 remi senior e nel gozzo a 10. Esatto proprio così, ciò è quello che sta accadendo in diversi rioni ,o cantine qualsivoglia dire . Ahimè il ricordo del Palio Marinaro come la più antica e prestigiosa tradizione livornese, è messo da parte da giochi di astuzia e potere, dove ciò che conta non è più la voglia di vincere con la propria squadra ,con le proprie forze, di dare il meglio di se stessi così da ripagare la fatica dei lunghi allenamenti tenuti durante l’anno, no , ora vige la legge del vincere; vincere a tutti i costi. Ciò le cantine labroniche lo sanno bene, così possiamo vedere come magicamente le formazioni delle barche cambiano di gara in gara; Coppa D’Alesio, Coppa Santa Giulia, Ris’iatori, Barontini sono scenario di un sali e scendi di remi e timoni; e come poteva mancare questo “via ,vai” di ragazzi al Palio?! Ecco che il risentimento è dunque comprensibile , vogatori e timonieri che si allenano da Settembre, portando via del tempo alla famiglia, agli affetti, al lavoro o studio per questa vera passione, scesi per lasciare il posto ad altri perché ritenuti più forti o per simpatie.

Si è dato vita ad una nuova tradizione che non ha più niente a che vedere con le antiche gare remiere livornesi , una tradizione in cui non c’è più senso di squadra, non c’è più rispetto per i reali protagonisti , i vogatori, in cui tutto quanto è gestito da allenatori e presidenti che muovono i ragazzi come se fossero le pedine di un gioco più grande di loro.

Carlotta Nigiotti

 

 

 

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