I “forconi”, la prima protesta senza sigle sindacali. Tamburini: la gente è al limite

Lunedì scorso è avvenuta una serie di manifestazioni di protesta dei cosiddetti “forconi”, forse le prime in Italia non organizzate e governate da sigle partitiche o sindacali , che nelle forme più variegate, hanno interessato tante città con obbiettivi non sempre uguali ed attori diversificati, autotrasportatori, studenti , disoccupati , ma solidali nella rabbia e nella protesta contro la recessione e le misure economiche varate dal Governo.
Ci sono stati i soliti momenti di violenza inaccettabile evidentemente dovuti alla usuale presenza di estremismi di destra e di sinistra che hanno costretto le Forze dell’Ordine ad intervenire, insomma il solito film già visto tante , troppe volte nel passato anche recente, c’è stato però un evento, alcuni eventi, un gesto, alcuni gesti che dovrebbero fare suonare l’allarme rosso nella testa dei nostri governanti a tutti i livelli. Alcuni poliziotti e carabinieri si sono tolti i caschi antisommossa ed hanno solidarizzato con i manifestanti, credo una cosa mai vista sino ad ora. Certo le Questure di Genova e Roma si sono affannate a dare patetiche giustificazioni del tipo era terminato il turno di servizio, allo stesso tempo una sciocchezza ed una colpevole sottovalutazione del problema , ma purtroppo questo è spesso l’italico costume dei vertici degli organi dello Stato, che , per piccoli interessi di carriera e per gli incarichi lautamente retribuiti nelle varie Aziende pubbliche dopo il congedo, sono sempre stati proni al volere politico e dimentichi del disagio dei loro uomini. E’ necessario che tutti, dal Governo agli Alti Comandi prendano da subito contezza della potenziale pericolosità sociale di una saldatura tra i ragazzi in divisa ed i manifestanti, due schieramenti per natura contrapposti, ma uniti da una sofferenza economica che dura ormai da lungo tempo. Privilegi assurdi, retribuzioni folli, episodi di corruzione che investono giornalmente tutte le Regioni, una decisione sciagurata fu quella del centrosinistra di estendere loro le totali competenze in ogni settore, milioni di giovani senza futuro, esodati senza garanzia alcuna, disoccupazione alle stelle e stipendi al limite della sopravvivenza, una miscela esplosiva senza più confini di classe e di competenze e/o incarichi che potrebbe devastare la Nazione e purtroppo non riesco a vedere segnali di ravvedimento da parte di coloro che ci governano che anzi si stanno scannando per decidere quale delle due camere debba varare la nuova legge elettorale. Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata. La storia si ripete.

 

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