Cannito: la cultura è in ginocchio

Di fronte all’alternarsi di voci e indiscrezioni sulla interruzione o il ridimensionamento di alcuni servizi culturali nel perimetro comunale, Città Diversa non puo’ che constatare attonita il raggiungimento di un punto di non ritorno. Avremmo voluto valutare serenamente e con il nostro consueto senso di responsabilità la curva a spirale che sta giocoforza limitando l’impegno delle risorse pubbliche in settori cosi’ delicati per il tessuto cerebrale e la memoria storica della Città, ma una volta di piu’ non ci è stato consentito dedurre alcun tipo di valutazione. Abbiamo infatti assistito a una girandola di affermazioni che al momento attuale non hanno trovato riscontro in dichiarazioni condivise fra Comune e Istituzioni Culturali (si veda lo strano e controverso rapporto fra Comune di Livorno e Fondazioni Goldoni comunque presieduta dal Sindaco Cosimi), tanto meno nei saldi contabili effettivi della gestione cultura, che troppo spesso vive di uno strano ed oneroso sconfinamento verso le piste dell’intrattenimento puro e semplice o nella caricatura organizzativa di una presunta attrattività turistica del territorio.

Da anni ormai denunciamo la mancanza di una direzione di marcia in questi settori che, al netto del mantenimento di Goldoni e Mascagni, cumulano flussi di spesa e in generale un impiego di risorse strumentali, umane, finanziarie prive di coordinamento virtuoso. Nel 2012 si parlo’ di sistema integrato del patrimonio storico monumentale (con la relativa valorizzazione delle Fortezze) cosi’ come di una Fondazione che avrebbe dovuto sintonizzare le attività del remo con le attività culturali estive. Si parlo’ di una Fondazione Effetto Venezia che avrebbe dovuto catalizzare il concorso finanziario di privati e di Enti pubblici a vario titolo. Di tutto questo, come della riqualificazione turistica del comparto sud, oggi impegnato dalle urbanizzazioni pesanti del Nuovo Ospedale e in generale da un progressivo stato di abbandono, non si è saputo piu’ niente. In compenso, leggiamo di una Fondazione Goldoni in apnea e del solito lavoro, per dirla ormai caricaturalmente col Sindaco, “matto e disperatissimo” degli Assessori per consentire l’ennesima celebrazione di Effetto Venezia. Fino alla rivelazione finale, secondo la quale 100.000 euro derivanti dal gettito della tassa di soggiorno 2012 (ma sarà vero?) sarebbero stati destinati non al Goldoni (o al Mascagni), ma, appunto, a Effetto Venezia. Siamo insomma al gioco delle tre carte. Con il direttore generale del Goldoni che lamenta una situazione di quasi default per un taglio di 130.000 euro e cifre di pari importo che ballano tra una mascherata e un colpo di remi. Spending review, lo diciamo da tempo, non può essere interpretato dall’Amministrazione Comunale soltanto come “tagli”, ma deve essere selezione di priorità. Se in giro c’è una diffusa insoddisfazione è anche perchè il Comune, stretto nella morsa finanziaria, ha scelto di non decidere sulla cultura e di impegnare risorse (ingenti) altrove. Senza neanche risponderne al Consiglio Comunale, altrimenti evocato dal Sindaco, ormai nei fatti ironicamente, come centrale.

Cons. Marco Cannito in collaborazione con lo STAFF CULTURA – CITTA’ DIVERSA

 

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